Appassionati di auto d’epoca, collezionisti, amanti del Cavallino Rampante, preparatevi a tremare: è in vendita uno dei gioielli più rari e inestimabili del panorama delle quattro ruote, la Ferrari 512 M telaio numero 1024! Un’icona immortale, capace di trascendere qualsiasi moda passeggera, espressione del Made in Italy più alto, come si confà alla Casa di Maranello. In sé racchiude l’essenza di un’epoca leggendaria, il Gruppo 5, dove il rombo dei dodici cilindri e l’eleganza aerodinamica si intrecciavano in una danza di pura adrenalina.
Chiunque abbia mai avuto il privilegio di guidare una Ferrari sa benissimo quanto siano forti le emozioni provate al volante. Senza nulla voler togliere ai marchi concorrenti, la maggior parte dei conducenti crede faccia storia a sé. Esortati dal Drake, il Commendatore Enzo Ferrari, gli ingegneri hanno sempre saputo tirare fuori il coniglio dal cilindro. Invece di vivere di rendita, adeguandosi agli ultimi trend di settore, hanno ogni volta cercato di precorrerli.
Nelle rare occasioni in cui hanno tentato di capitalizzare tendenze già radicate, vi ha provveduto con un tocco di originalità. Quando, anziché realizzare un SUV canonico, il Costruttore ha pensato di dare vita a un FUV (Ferrari Utility Vehicle), il primo bolide a ruote alte nella storia dell’azienda. Il responso dei potenziali acquirenti verso la Purosangue è stato esaltante: gli ordini sono andati esauriti in un battibaleno, e anche Cristiano Ronaldo ha ceduto al suo fascino.
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Le origini del mito
Riavvolgiamo ora il nastro, alle origini della Ferrari 512 M. Costruita nel 1970, montava sotto il cofano un dodici cilindri da 5 litri, sprigionante una potenza di 610 CV. Scolpita con linee avveniristiche, la carrozzeria in fibra di vetro contribuiva alle performance mozzafiato. Il telaio numero 1024, uno dei 25 esemplari di 512 S dati alla luce, vanta dei trascorsi eccellenti. Nel 1971, venne acquisita dalla Scuderia Brescia Corse, scendendo in pista nel Campionato Mondiale Sportprototipi.
Affidata alle sapienti cure dei piloti “Pam” Pasotti e Mario Casoni, centrò dei piazzamenti di rilievo, compreso un quarto posto assoluto alla 1000 km di Zeltweg. Eppure, nello stesso anno fu ritirata dalle gare e passò di mano in mano, attraversando l’Atlantico. Nel 2008, fu protagonista all’asta Leggenda e Passione organizzata in casa Ferrari. Benché non siano stati rilasciati valori ufficiali, c’è chi ha parlato di prezzo da record, a conferma dello straordinario valore.
Un restauro meticoloso
Nel corso degli anni, il gioiello su strada è stato oggetto di un restauro meticoloso. Il telaio, il motore e il cambio, tutti con i numeri originali corrispondenti, sono la prova evidente della sua autenticità. Un’ampia documentazione, tra cui il certificato di origine della fabbrica, la fattura di vendita originale e il materiale di omologazione sono gelosamente custoditi.
Il fascino originale degli esterni è immutato, alla pari dell’integrità meccanica. Ora è possibile accaparrarsi un cimelio assoluto. Oltre a sfoggiare nella rispettiva collezione, la Ferrari 512 M telaio 1024 è un esemplare perfettamente marciante, utilizzabile pure in appuntamenti prestigiosi, quali la Le Mans Classic o la HSR Classic 24 Hour a Daytona. Per delucidazioni sul prezzo si prega di rivolgersi al banditore dell’asta, Girardo & Co., uno dei più rinomati.