Congedata (con l’onore delle armi) la Fiat 500 nel luglio scorso, è passata in sordina una decisione collaterale, motivo di dispiacere per i fan dello Scorpione: l’addio all’Abarth 595. Nulla è eterno e con il ritiro della Cinquina, pure la derivata del marchio italiano è giunto il momento di passare ai saluti. Di lei conserveremo uno splendido ricordo, stregati dal carattere sprigionato su strada.
Rispetto alla cugina, offriva un piglio più dinamico, espresso sia dal propulsore “sbarazzino” sia dai dettagli estetici accattivanti. Esprimendo un’identità propria, ricercata, è entrata nelle grazie di un vasto bacino di pubblico. Mossa a sua volta da un’unità a combustione interna, lascia altresì la scena per “cause di forza maggiore”.
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Una mossa inevitabile
A partire da luglio, l’Unione Europea impone di montare le auto in commercio con ADAS basilari. Si tratta di tecnologie piuttosto comuni oggi, ritenute necessari nella perenne lotta alle vittime della strada. Ogni anno avvengono immani tragedie e i provvedimenti adottati dall’ente comunitario mirano a ridurre i macabri numeri, determinata ad azzerare il conteggio di morti e feriti entro il 2050.
Seppur difficile da portare a termine, la missione viene perseguita fin da ora. I rigidi paletti fissati dall’UE hanno avuto degli effetti sui vari player, soprattutto generalisti, produttori di vetture low-cost, tipo Dacia. Al brand rumeno del gruppo Renault è toccato, volente o nolente, adeguarsi, altrimenti modelli come Sandero, Duster e Jogger sarebbero stati ritirati.
Invece di attrezzarsi, Stellantis ha preferito apporre la parola fine su Fiat 500 e Abarth 595. A rigor di logica, l’investimento da porre in preventivo era troppo elevato da essere giustificato. Dunque, tante care cose e sguardo diretto al futuro. In compenso, il conglomerato diretto da Carlos Tavares conferma le varianti elettriche. Conformi alla legge, gli esemplari a zero emissioni vengono regolarmente proposti, nonostante le basse immatricolazioni.
Tychy non si ferma
La tanto ventilata transizione ecologica, promossa, in primis, dalla Commissione UE avviene a ritmi frammentari nel Vecchio Continente. Se certi Paesi hanno già compiuto il cambio di passo, altrove, tipo la nostra Italia, l’andamento commerciale delude. Gli ecoincentivi stanziati dal Governo nel 2024 sulle BEV sono andati a ruba (esauriti in meno di dieci ore), ma poi siamo tornati alla normalità. Lo scoglio economico da sostenere rimane troppo irto da superare, di conseguenza le ibride continuano a fare la voce grossa. Fra un paio d’anni, vedrà la luce la nuova Fiat 500 termica sulla piattaforma della 500e, mentre in casa Abarth vige assoluto riserbo. Ergo, il domani potrebbe essere soltanto a batteria.
In attesa di conoscere gli sviluppi della gamma, crediamo sia giusto rendere onore all’Abarth 595: rimasta in listino per 16 lunghi anni, lo stabilimento polacco di Tychy smette di realizzarla. Il centro dell’Est Europa è, comunque, occupato a sufficienza dagli ultimi progetti, vale a dire dalla nuova Lancia Ypsilon e dall’Alfa Romeo Junior. Colonne portanti del corso attuale, nelle quali vengono riposte grandi speranze. Lanciata nel 2008, la storia dell’Abarth 595 giunge al termine. È stato bello finché è durato, ora, però, si passa oltre, senza permettere alla maledetta nostalgia di prendere il sopravvento.