Alfa Romeo: “Quinto modello per sfidare Porsche Cayenne”

Col nuovo corso, in casa Alfa Romeo si aprono delle opportunità inimmaginabili: l'ad Imparato pregusta un SUV diretto concorrente della Porsche Cayenne

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 5 Giugno 2024 14:22

Fermarsi mai. Da quando Jean-Philippe Imparato è stato designato come nuovo amministratore delegato, Alfa Romeo non ha praticamente più sbagliato nulla. Tavares sapeva di poter contare sul suo fedelissimo, dopo averne apprezzato l’eccellente contributo in Peugeot. Chiamato a tirare le redini nell’azienda francese, aveva saputo riportare il Leone ai fasti di un tempo, e la promessa di ridare slancio anche al marchio meneghino ha trovato conferma nei fatti. Oggi la gamma Alfa Romeo pullula già di interessanti realtà, a cominciare dal SUV Tonale, il primo elettrificato nella storia della compagnia. A ruote alte e dall’animo green, la vettura ha ripagato le aspettative dei progettisti, accolto in termini entusiastici.

Emblema di Made in Italy

Seguendo il ritmo di una new entry all’anno previsto fino alla fine del decennio, Imparato pensa ad aggredire diversi segmenti, secondo lo stile italiano. Con la fama che precede le produzioni del tricolore, crede di avere delle ottime chance di impensierire dei miti intoccabili, tipo la Porsche Cayenne. Premesso che da piani arriveranno prima le rinnovate Giulia (2025) e Stelvio (2026), nel 2027 verrebbe il turno del  quinto ingresso in listino. “Se aumenteremo le dimensioni? La risposta è affermativa: bisogna salire. Abbiamo tutti gli elementi: piattaforma, software, motori, per arrivare al massimo. E abbiamo anche alcuni bozzetti di stile molto buoni”.

Qualsiasi Sport Utility di grandi dimensioni vedrebbe la luce sulla piattaforma STLA Large della società madre Stellantis, che consente una ricarica ultraveloce e di montare una gamma di motori ad alta potenza e batterie di dimensioni generose. L’eventuale via libera passerà dall’analisi del potenziale in America, in Asia e in Europa. Si butteranno a capofitto solo una volta analizzati i pro e i contro. In alternativa, Alfa Romeo punterebbe sulle berline di segmento C: “Se sono premium e non sono nel segmento E, allora cosa faccio? L’alternativa è tornare alla berlina C, perché abbiamo tutto: compatta, berlina, C-SUV, D-SUV. Quindi la domanda è: su o giù?”.

La prima opzione stuzzica, comunque, di più: “Se il segmento E in Europa viene mantenuto al giusto livello di volumi e profitti, possiamo realizzare (un SUV di grandi dimensioni, ndr) e sarà fantastico. Veramente cool. L’auto per il 2027 è pronta. È sorprendente. In parallelo, porterà avanti il programma delle Fuoriserie, avviato dalla 33 Stradale, finalmente svelata e prossima alle consegne.

Restare o rinnovare, questo è il problema

Fra qualche anno il brand di Arese potrebbe apportare delle modifiche significative alla sua famiglia di prodotti: “Per il 2028 o il 2029 dovremo decidere se rinnoveremo alcuni segmenti, quindi dobbiamo chiederci quale sarà il futuro dei SUV in termini di potenziale di business – ha continuato Imparato -. Tanti dei nostri Alfisti dicono: ‘Perché vai sui SUV?’ Perché compri solo SUV, amico mio, e io non sono un fornitore di equilibrio tra lavoro e vita privata. Sono un fornitore di automobili”. Le idee non mancano affatto, realizzabili anche nell’immediato, purché vi sia abbastanza interesse: “Potresti decidere di fare una station wagon con la Giulia. Domani mattina potremmo farlo, ma cos’è il mercato? Sarebbe fantastico, un Alfa Shooting Brake, ma qual è il volume?”.