Entro la fine del 2025 (con probabile arrivo nelle concessione in apertura del 2026) verrà svelata la nuova Alfa Romeo Stelvio. L’attesa è tanta, anche perché nascerà lungo la nostra penisola, più nello specifico presso lo stabilimento di Cassino (Piedimonte San Germano).
Tra i motivi per cui l’interesse risulta così forte deve essere poi ricercato nella base tecnica, la stessa della “sorella” Giulia, prevista l’anno successivo. Oltre al luogo di fabbricazione, i due modelli condivideranno la piattaforma STLA Large e la suite tecnologica STLA Brain.
Sebbene allo stato attuale la Casa del Biscione preferisca tenersi per sé la maggior parte dei dettagli, quelli rivelati dai portavoce in maniera ufficiale bastano ad accendere gli animi. Dalla nascita di Stellantis, il 1° gennaio del 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe, il brand ha sbagliato poco o nulla. Affidato alle sapienti mani di Jean-Philippe Imparato, i veicoli apripista della gamma odierna hanno ricevuto un ottimo riscontro.
Si pensi alla Tonale, pioniera dei SUV elettrificati, esempio del cambio di paradigmi. Dunque, è toccato il turno della 33 Stradale, la fuoriserie bella da togliere il fiato, capace di registrare il sold-out ancor prima di essere svelata, nonostante il prezzo proibitivo (intorno ai 2 milioni di euro l’una, stando alle voci). Infine, l’azienda meneghina ha presentato la Junior, non senza qualche polemica.
Nei piani originali avrebbe dovuto chiamarsi Milano, poi, però, le critiche mosse dal Governo, circa l’utilizzo di un nome italiano malgrado veda la luce nell’impianto di Tychy, in Polonia, ha persuaso ad adottarne uno “di riserva”, sempre in omaggio alla illustre storia della compagnia. Al contrario, sia la Stelvio sia la Giulia di prossima generazione usciranno dalle catene di montaggio del Belpaese.
Siccome mancano ancora parecchi mesi alla première ufficiale dell’Alfa Romeo Stelvio, crediamo sia un ottimo modo di ingannare l’attesa ricordarne la serie più recente. Saliamo sulla nostra “macchina del tempo”, manco fossimo il Dottor Emmett Brown e Marty McFly di Ritorno al Futuro, e concediamoci un salto nel maggio 2017.
Gli innesti alla famiglia dei propulsori
Alfa Romeo Stelvio aveva già fatto registrare un enorme successo affermandosi come il più venduto nella sua categoria in Italia nel mese di aprile raggiungendo una quota nel segmento dell’11,8%. Eppure, c’era da spremere ulteriore nettare dal vitigno, nella prospettiva del management. Per quanto fosse ricca a sufficienza, in listino andava inserita l’ennesima tassello, affinché il pubblico godesse di una vasta possibilità di scelta.
All’epoca la concorrenza tra i SUV era diventata serrata, preludio alle battaglie di oggi nelle concessionarie. La gamma si ampliò ulteriormente: presso gli showroom Alfa Romeo era, infatti, possibile ordinare pure la motorizzazione 2.2 Turbo Diesel da 180 CV, abbinata alla trazione integrale Q4. Il sistema si prestava in maniera eccelsa alle gite fuori porta, da soli o con la famiglia al seguito, visti gli spazi generosi.
Nel ciclo combinato occorrevano meno di 5 litri di gasolio per percorrere 100 chilometri: emozioni e prestazioni straordinarie non andavano a discapito dell’efficienza. Questo propulsore apparteneva ad una nuova generazione interamente in alluminio che rappresentava il meglio della tecnologia motoristica del Gruppo. Come tutte gli altri, vedeva la luce in Italia, presso lo stabilimento di Pratola Serra (AV), in aree dedicate ai “cuori pulsanti” Alfa Romeo.
Varianti e prezzi
Oltre a ciò, la Stelvio si arricchiva con i colori Marrone Basalto e Blu Misano e il pack sport interior, che includeva pedaliera sportiva e inserti in alluminio, ambiente nero, volante in pelle con inserti sportivi e sedili – disponibili in nero e marrone – riscaldati e ad alto contenimento, con rivestimento in pelle, regolazione elettrica a 6 vie e fianchetti regolabili elettricamente. Il prezzo della Stelvio 2.2 diesel 180 cv Q4 dipendeva dalle varianti: Business (49.800 euro), Super (50.250 euro) ed Executive (53.000 euro).