Il 2022 non è stato un anno facile per il Gruppo Volkswagen, che ha dovuto affrontare dei problemi sulla copertura del motore, a rischio incendio, per alcune vetture di differenti brand che ne fanno parte. Per questo motivo le Case automobilistiche sono state interessate da un maxi richiamo che coinvolge circa 100.000 veicoli in tutto.
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La notizia arriva dalla Germania
La rivista tedesca Bild ha riportato la notizia di questo maxi richiamo che interessa appunto il Gruppo Volkswagen. La campagna però interessava la clientela mondiale, il problema che avrebbe potuto essere riscontrato infatti sulle auto di alcuni marchi del Gruppo è molto grave, e avrebbe potuto addirittura causare l’incendio del veicolo stesso, per dei difetti alla copertura del motore. I brand coinvolti nel maxi richiamo sono stati Audi, Seat, Skoda e Volkswagen. Le auto sono state in tutto più di 100.000, realizzate tra il 2020 e il 2022.
Il problema riscontrato sui veicoli richiamati
Come abbiamo anticipato, il difetto riguardava una parte del motore. Secondo quanto è stato riportato sul sito dell’autorità tedesca KBA, il Gruppo Volkswagen avrebbe utilizzato un fissaggio non adeguato della copertura del motore per questi modelli prodotti tra il 2020 e il 2022. Un problema che all’apparenza potrebbe sembrare poco grave, e che invece sarebbe in grado di causare l’entrata in contatto tra la stessa copertura del motore e alcune componenti più calde, andando a provocare addirittura un incendio. In Germania infatti, dove il totale dei mezzi interessati ha raggiunto quota circa 40.000, si son verificati 16 casi di incendio.
Quali sono le auto che sono state richiamate
Tra le vetture coinvolte nel maxi richiamo ci sono state circa 58.100 macchine di Volkswagen, tra cui la reginetta della Casa – Golf, con un sogno infranto nel 2024 – ma anche Tiguan, T-Roc, Passat e Arteon. Sono 30.476 le auto di Cupra – Ateca, Formentor, Leon- 15.636 i modelli di Skoda richiamati, tra cui Octavia, Superb e Kodiaq. Non si risparmia anche Audi, con circa 6.320 vetture richiamate, tra TT e Q3, e 798 auto Seat, le Tarraco. I proprietari delle auto interessate sono stati avvisati direttamente dalla Casa, come avviene di consueto in questi casi (abbiamo visto episodi simili molte altre volte) e hanno dovuto portare la loro auto per far sistemare il problema in officina, in modo da risolvere il difetto.
Un problema che si ripete
Avevamo già assistito ad un maxi richiamo nel 2018, che coinvolgeva le vetture di Seat e Volkswagen. Le due Case avevano fatto sapere di aver individuato un possibile difetto di fabbricazione che avrebbe potuto portare all’involontaria apertura di uno dei tre fermi delle cinture di sicurezza posteriori. Un difetto che riguardava solo i modelli di Volkswagen Polo che dal 2024 non sarà più prodotta in Europa (anno 2018), Seat Ibiza (anno 2017 e 2018) e Arona (anno 2018). Un bel colpo per Seat, che è diventata un’icona automotive spagnola.
I tecnici del Gruppo Volkswagen avevano individuato la possibilità che in alcune remote situazioni, come un rapido cambio di corsia con cinque persone a bordo, la cintura di sicurezza posteriore sinistra avrebbe potuto sganciarsi involontariamente dal proprio ancoraggio.
E non è tutto perché, già nel 2021, anche la reginetta Golf, dopo l’ID.3 – l’elettrica di Volkswagen che ha causato diversi problemi al brand e la cui uscita del nuovo modello è rimandata al 2029 – nella sua ultima versione è stata richiamata, in ben 56.000 unità, per alcuni problemi software, da risolvere presso le officine autorizzate. Le auto con problemi, secondo quanto indicato dalla Casa, erano quelle prodotte fino al mese di luglio 2020; le Golf 8 più recenti invece erano salve. Nessun problema alla sicurezza dell’auto, nonostante il richiamo: lo aveva sottolineato comunque Volkswagen. Si trattava solo di difetti al software per la gestione dell’infotainment o della retrocamera, di cui i clienti si erano parecchio lamentati.