Vantaggi e svantaggi di un’auto con cambio a doppia frizione. Cos’è questo sistema e tutte le informazioni necessarie per fare una scelta.
Il cambio a doppia frizione ha fatto il proprio esordio nel mercato dell’auto negli anni ’90, con la Honda che fu la prima casa automobilistica a sfruttarlo. Si tratta di una tipologia di trasmissione automatica, con la coppia di frizione che, a seconda della marcia inserita, trasmette un preciso moto alle ruote. Un’innovazione che si è rapidamente diffusa, trovando il proprio spazio in modelli di assoluto pregio e lusso, tra Ferrari e Porsche.
È bene sapere come in commercio siano disponibili differenti tipi di cambi a doppia frizione, con pro e contro da prendere in considerazione prima di fare la propria scelta. Il sistema fa leva su due gruppi, ognuno con la propria frizione (una destinata alle marce pari e l’altra alle dispari). Il tutto è automatizzato, gestito da una centralina elettronica, anche se non manca l’opzione per la gestione manuale.
Uno dei vantaggi principali è dato dal fatto che, sfruttando un cambio a doppia frizione, l’auto non sacrifica potenza nel passaggio da una marcia all’altra. Cambi rapidi e automatizzati, che consentono di evitare sprechi di carburante, ottimizzando i consumi del veicolo. Un dettaglio non di poco conto che, se di minore importanza nel breve periodo, può risultare chiave nell’analisi dei costi mensili.
Maggior sicurezza viene inoltre garantita al guidatore, e di conseguenza ai suoi passeggeri. Chi è al volante infatti non sarà mai chiamato ad allontanare le mani, restando maggiormente in controllo del veicolo. Addio inoltre alla fastidiosa gestione del cambio quando si è bloccati nel traffico.
Tra i contri è possibile elencare un necessario periodo d’abitudine per il guidatore. Questi non avrà infatti a disposizione il pedale della frizione, il che potrebbe portare il piede sinistro (per abitudine) a schiacciare il freno, provocando un arresto brusco dell’auto. Guidare più veicoli e passare da un sistema all’altro potrebbe richiedere un’attenzione maggiore nell’abitacolo.
La complessità meccanica inoltre comporta un peso elevato, ma soprattutto una maggiore complessità del sistema. Tutto ciò si traduce in un maggior prezzo in fase di manutenzione, riparazione e sostituzione. Si consiglia dunque di valutare a fondi ogni elemento, e non ultimo il prezzo. Optare per questo tipo di cambio, per poi percorrere pochi (relativamente) chilometri l’anno, rinunciando al tempo stesso ad altri optional, potrebbe risultare controproducente.
Potrebbe invece risultare molto utile su auto che, nell’arco dell’anno, sono costantemente in movimento, soprattutto in autostrada, per lavoro o piacere. Detto questo, se i pro dovessero infine avere la meglio, è bene prendere sempre in considerazione un modello di ultima generazione.