Dalla Cina arriva una copia spudorata della Lamborghini Urus

Il vecchio “vizietto” della Cina di "clonare" le produzioni occidentali non muore mai: Huansu propone una copia spudorata (mal riuscita) della Lamborghini Urus

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 1 Giugno 2018 17:06Aggiornato: 3 Luglio 2024 00:20

È capitato spesso di vedere delle automobili “clonate” dalle case cinesi, come l’Evoque Range Rover e la Tesla Model S. In passato una società della Repubblica del Dragone era stata persino multata per aver copiato il logo della BMW. A dispetto dei provvedimenti le realtà locali tirano dritto, convinte di essere dalla parte della ragione, malgrado ciò significhi attirarsi pure qualche antipatia. Ora arriva un mezzo molto simile alla Lamborghini Urus. Si tratta del veicolo  realizzato da Haunsu, uno dei marchi facenti parte del maggior produttore di automobili del mercato nazionale, BAIC Motors. Il nome dell’esemplare è C60, ma sul retro recita “Hyosow”.

Copia carta carbone

Il brand ha davvero profuso poche energie, in termini di design, nel differenziarlo dalla Lamborghini Urus. La griglia del mezzo ricorda in maniera incredibile il SUV di Sant’Agata Bolognese, alla pari delle linee laterali dell’auto, solo leggermente modificate, casomai al centro stile venga imputato di aver creato una sfacciatissima copia. Il fanalino e l’intera immagine del “lato B” sono stati rielaborati lo stretto indispensabile, sempre nel tentativo vano di discostarsi dalla “musa ispiratrice”. Nel complesso la vettura è pressoché identica, tolte dei tratti più morbidi rispetto a quelli aggressivi della controparte originale.

Da Pechino continueranno anche a respingere ogni accusa circa le pratiche commerciali scorrette, imputate da Governi e dalle aziende occidentali, tuttavia iniziative del genere tendono a sbugiardarla. Dal punto di vista tecnologico le compagnie cinesi rimangono distanti anni luce dalle leader europee e americane: ricalcare i tratti dei modelli, a mo’ di carta carbone, è la via facile.

Costa (e vale) poco

I nodi vengono al pettine, basta cercare a fondo. Nella fattispecie, Lo Sport Utility Haunsu C60 monta un motore turbo benzina a quattro cilindri da 2.0 litri, sprigionante una potenza di 194 CV; mentre la Lamborghini Urus adotta un propulsore V8 twin turbo da 4.0 litri, in grado di sviluppare la bellezza di 650 CV. Un abisso.

Le opzioni di trasmissione e le specifiche relative alle prestazioni sono rimaste avvolte nel mistero. Lo Hyosow costa 15.750 nell’allestimento base e arriva a toccare un massimo di 23.335, decisamente economico rispetto a quello del bolide replicato, pari a dieci volte in meno. Immesso nelle concessionarie locali a partire dal 6 giugno 2018, è il frutto di una joint-venture di proprietà di Yinxiang Motorcycle Group e BAIC, una grande società statale coinvolta in ulteriori altre joint venture, come quella con Daimler chiamata Beijing-Benz. Casomai ve lo chiediate, la forbice di spesa in confronto alla Urus è percepibile in un istante. Al risparmio economico corrisponde un equivalente valore inferiore.

Sono moltissimi gli spunti stilistici ripresi tali e quali, nonostante gli sforzi fatti nel distinguersi. Il front-end è uguale, con forma angolare accentuata da un’ampia griglia e dalla particolare forma delle luci, lo stesso vale in merito alle prese d’aria nei parafanghi anteriori e alle luci sul retro con inserti a forma di Y. La Huansu Hyosow C60 è venduta soprattutto nelle cosiddette città di secondo e terzo livello in Cina, dunque non è destinata agli abitanti delle mete principali tipo Shanghai e Pechino.