Citroen C1, un arcobaleno di colori per un’addio indimenticabile

La spiritosa ed esuberante Citroen C1 non ha mai smesso di rinnovarsi. Nel 2020 aggiungeva delle ulteriori tonalità alla sua già ampia tavolozza cromatica

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 11 Aprile 2020 11:49Aggiornato: 8 Ottobre 2024 21:55

Citroen ha dato una degna chiusura alla storia della C1, la city car facile da guidare. Nel 2020 il Costruttore transalpino si prodigava a potenziare il portafoglio prodotti della piccola, affinché rimanesse al passo coi tempi, in grado di competere ad armi pari con le rivali più agguerrite sulla scena europea. Per raggiungere l’obiettivo aveva portato in dote la Ultra Emeraude, tinta carrozzeria proposta dalla Casa d’oltralpe sia nella versione berlina sia nella variante Airscape, con il tetto in tela apribile.

Personalità da valorizzare

Le combinazioni di colore della Citroen C1 miravano a esaltare maggiormente la personalità energica della city car versatile e dinamica del marchio del Double Chevron. La C1 riusciva a soddisfare le esigenze di conducenti e passeggeri per tutte le stagioni grazie alle sue tre varianti: 3 o 5 porte berlina o la Airscape con il tetto.

Alle sette opzioni già disponibili, Citroen aveva aggiunto la Ultra Emeraude menzionata in apertura, sia per quanto riguarda la versione berlina sia per quella Airscape della C1. La tinta, intensa, elegante e profonda, e sottolineava le linee fluide dell’esemplare, adatto a percorrere i sentieri urbani. Durante le ore di punta, soprattutto nelle grandi città, tipo le nostre Milano o Roma, tendono a congestionarsi, senza lasciare tregua ai conducenti. Tuttavia, avere tra le mani un modello piccolo e funzionale del genere aiuta ad alleviare la tensione.

Accomodarsi a bordo della C1 rappresentava un piacere, e il look conferito dai designer veniva valorizzato appieno dalla nuance supplementare. Sbarcata in un secondo frangente rispetto al debutto assoluto, i tratti avevano suscitato una simpatia immediata, ammiccando a una platea giovane, per cui distinguersi su strada era indispensabile.

Come tu mi vuoi

Con l’arrivo della primavera 2020, il marchio francese aveva offerto un tocco di colore in più, attraverso ulteriori combinazioni alle versioni monocolore, bicolore, berlina e Airscape. Il tetto nella Ultra Emeraude era stato messo a disposizione per la berlina, sia 3 che 5 porte, in abbinamento alla tinta carrozzeria Polar White, per un effetto che esprimeva dinamismo ed eleganza al tempo stesso. Per gli amanti del tetto nero, Citroen aveva dato la possibilità di ordinarla tinta insieme a cinque colori della carrozzeria: il Nude, i toni dei grigi Silver Grey e Graphite Grey, il bianco Polar White e il nuovissimo Ultra Emeraude.

Citroen aveva deciso di espandere la gamma cromatica della city car, mediante maggiori possibilità di scelta e più combinazioni per rispondere alle esigenze di una clientela diversificata, che alla vettura cercava di conferire lo stile e il gusto personali. In tutte le declinazioni, dalla 3 alla 5 porte, la Citroen C1 era equipaggiata con il motore a benzina VTi 72 S&S da tre cilindri, abbinato al cambio manuale a cinque rapporti. Il motore risponde alla normativa Euro 6.2 ed era disponibile per neo-patentati.

Le aggiunte alla gamma di colori per la C1 era giunta a poche settimane di distanza dal lancio di C5 Aircross, il primo SUV plug-in ibrido del Costruttore transalpina. Citroen stava puntando molto sulla sua offerta a emissioni zero e punta, un proposito mantenuto fino ai giorni nostri.