Cosa fare quando prendi una multa all’estero? Può capitare, soprattutto quando si è in vacanza in un paese straniero, di prendere una multa.
Come comportarsi? La prima risposta è senza dubbio: pagare. Oppure, se siete certi di avere ragione, fare ricorso. In ogni caso è impossibile ignorare la sanzione o sfuggirvi. Questo perché, dal 2016, per i cittadini italiani al volante vale il principio di reciprocità. Si tratta di un accordo, stipulato dai Paesi dell’Unione, riguardante il riconoscimento delle sanzioni pecuniarie. In sostanza se si prende una multa in Germania, in Francia, in Austria o in qualsiasi altro paese dell’Unione Europea, dovrà essere pagata. Per tutti gli automobilisti italiani infatti le sanzioni prese all’estero, hanno lo stesso valore di quelle riconosciute in Italia. Questo obbligo vale anche per i cittadini stranieri in vacanza nel nostro Paese.
Lo stabilisce una direttiva, che ha anche individuato un meccanismo comune per riscuotere i pagamenti, le modalità di notifica e le autorità competenti. Ciò significa che, se trasgredite il codice stradale in Svezia, una volta tornati a casa, al termine della vacanza, riceverete una multa a sarete costretti a pagarla. Il mancato pagamento dell’infrazione può portare al pignoramento dei beni, anche se la sanzione è stata notificata tramite posta ordinaria, questo perché le modalità di notifica sono legate al paese in cui è avvenuto il fatto.
Un discorso diverso può essere fatto per le multe prese nei paesi che non hanno aderito a questa iniziativa (ad esempio la Svizzera) e in quelli che si trovano fuori dall’Unione Europea (come gli Stati Uniti). In mancanza di accordi internazionali, spesso gli automobilisti credono di poterla fare franca e si rifiutano di pagare le multe. Attenzione però, anche se in Italia il conducente non è in alcun modo soggetto a misure sanzionatorie, rischia comunque di non poter più rientrare in quello Stato, pena un periodo di detenzione.
Se si ritiene che la multa presa all’estero sia ingiusta l’unica strada percorribile è il ricorso. Presentarlo però non è così semplice come sembra, soprattutto perché la documentazione va presentata nella lingua del paese in cui è stata commessa la specifica violazione.