Dalla sua nascita ha saputo conquistare oltre 8 milioni di clienti in 44 Paesi tra l’Europa e l’area del Mediterraneo, così il marchio automobilistico Dacia continua con i suoi modelli ad essere sul mercato il brand con il miglior rapporto qualità-prezzo. L’evoluzione del costruttore continua a crescere con la sperimentazione di nuove tecnologie sulle nuove vetture, in ottica anche di un futuro sempre più smart e sostenibile.
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La nascita nell’era Ceaușescu
Il nome è dato dagli antichi romani alla regione, oggi conosciuta come Romania, ma la storia della Dacia è recente rispetto ad altri costruttori, precisamente parte nel 1996, sotto l’egida del governo di Nicolae Ceaușescu e di un concorso istituito per la costruzione di una vettura su licenza straniera per ‘fornire al popolo romeno auto moderne e robuste per tutta la famiglia’. In particolare l’auto doveva avere una cilindrata compresa tra i 1.000 e i 1.300, con una produzione annua che si aggirava intorno alle 40.000-50.000 unità. Al concorso presero parte la Renault con il modello Renault 10, Peugeot con la 204, Alfa Romeo con la Giulia 1.300 e Austin con la Mini Morris.
Così, solo dopo la visita in Romania del presidente francese, all’epoca era Charles De Gaulle, veniva scelta la casa Renault. Ecco che a Mioveni, nei pressi di Pitesti, nasceva la Uzina de Autoturisme Mioveni, la fabbrica autorizzata a produrre automobili sotto licenza Renault con marchio Dacia. La componentistica arrivava direttamente dalla Francia e in Romania veniva svolto l’assemblaggio.
La Dacia 1100, derivata dalla Renault 8, è stato il primo modello, era una berlina equipaggiata con motore a trazione posteriore. L’anno della svolta del costrittore arriva nel 1979, al salone di Bucarest, in occasione della presentazione della 1300. Gli automobilisti dell’Est europeo vengono subito conquistati dalla vettura basata sulla Renault 12, cui saranno successivamente affiancate le varianti Station Wagon e Coupé. Tra gli anni ’70 e ’80 sono stati prodotti 2 milioni di esemplari.
L’arrivo di Renault
La casa rumena nel 1988 entra in crisi, poi, l’anno seguente a contribuire al declino arriva la rivoluzione e la caduta del governo di Nicolae Ceaușescu. Di quel periodo dalla produzione arriva la citycar Lastum, una vettura non derivata da Renault. Mentre nel 1995 è la volta della Nova, la prima auto compatta a cinque porte disegnata e progettata dagli ingegneri rumeni. L’anno dopo Renault acquisisce il marchio rilanciandolo con la SuperNova, questa vettura era equipaggiata con il motore della Clio di seconda generazione.
La svolta arriva con la Logan, ma il successo è con la Sandero
Nel 2004 arriva la svolta della Dacia, con la produzione e il posizionamento sul mercato del modello Logan, una tre volumi dal costo volutamente low-cost: 5.000 euro in listino in Romania e 7.000 euro per quello in Europa. Specialmente in Italia questa vettura si fa largo nella versione station wagon: la Mcv che debutta nel 2006 al salone di Parigi. Sull’onda dell’entusiasmo di molti automobilisti per le caratteristiche e la cura del costruttore per la Logan, il brand nel 2008 lancia il modello più venduto: la Sandero dalle dimensioni generose, il design pulito e dal costo accessibile che nel giro di poco tempo la rendono l’auto più venduta in Europa.
Nella gamma si aggiungono i modelli Duster e Jogger
Nel 2010 Dacia si afferma con il modello Duster anche nel segmento dei SUV, che oltre ad essere il più economico sulla scena del mercato è un veicolo versatile con caratteristiche da off-road, che nel giro di poco tempo ha conquistato le vette delle vendite del mercato europeo. Un’auto per tutta la famiglia che con i suoi 7 posti arriva nel 2022 e conquista ancora una volta un ottimo posizionamento in fatto di vendite è il modello Jogger, che combina il meglio di ogni classe: la lunghezza di una station wagon e la modularità e spaziosità di un SUV.
Nell’era dell’elettrico, è tempo di Spring
Dacia continua ad essere il marchio che sul mercato mette d’accordo la qualità e il prezzo e, si prepara ad accogliere la transizione con il primo veicolo elettrico a basso costo. Soprattutto, gli automobilisti scegliendo la soluzione alla spina hanno a disposizione il meglio della tecnologia elettrica di Groupe Renault. Il modello Spring è la soluzione, una vettura che consente di risparmiare grazie a una ricarica elettrica più accessibile rispetto a un pieno di benzina, oltre alle spese di manutenzione minime. A tutto questo si aggiunge la garanzia di 8 anni–120.000 km sulla batteria elettrica con un’autonomia di 295 km su ciclo urbano WLTP.
La filosofia Dacia in tre punti
Come ogni marchio nel mondo dell’automotive, anche Dacia ha la sua filosofia. Dalla sua nascita ad oggi una cosa è certa: il brand non ha mai smesso di crescere, ha saputo tenere testa al mercato, alle sue crisi passando anche per la pandemia del 2020 e alle numerose richieste di milioni di automobilisti. Soprattutto la sua crescita continua in ottica del futuro, dove la mobilità si avvia ad essere sempre più sostenibile, ma deve esserlo anche alla portata di quasi tutti gli utenti rimanendo al passo con la tecnologia e la sicurezza. Per questo nell’azienda ci sono tre i punti su cui il marchio Dacia continua a raccontare la sua storia e porta avanti la sua mission:
- pragmatismo, il costruttore è da sempre anticonvenzionale, ha l’obiettivo di progettare e produrre auto moderne per tutte le esigenze;
- affidabilità, Dacia è impegnata attraverso i processi di realizzazione della gamma a produrre veicoli sicuri, robusti e spaziosi, adatti ad ogni tipo di esigenza;
- accessibilità, sicuramente conosciamo Dacia per il suo punto di forza che è il prezzo, da sempre il migliore sul mercato.
Conclusioni, la casa rumena è un brand che oltre a distinguersi è molto amato da chi non vuole rinunciare a specifiche tecniche e tecnologiche, senza dover effettuare ingenti investimenti per acquistare un’auto. Nel 2025 arriverà sul mercato il nuovo SUV Bigster, che insieme ad altri due prodotti andranno ad ampliare della sua gamma di vetture. Soprattutto nei piani di Dacia c’è quello di raggiungere la vetta in fatto di vendite di 1 milione di veicoli nel 2030, di cui circa 1/3 nel segmento C e nella sua strategia già pensa a come progressivamente trovare delle soluzioni termiche elettrificate accessibili all’offerta di veicoli elettrici a prezzi convenienti sul mercato di tutta l’Europa.