Ancora una volta eccoci nel nostro spazio dedicato alle interviste e alle realtà uniche. Parliamo oggi di una realtà tutta italiana che abbiamo intercettato di recente, una piccola azienda che realizza progetti speciali, che meritano assolutamente una menzione. Anzi, un vero e proprio racconto originale. Quello che voglio fare oggi è regalarvi questa lettura che vi porterà a conoscere una realtà artigianale italiana che sta creando una Fiat Panda come non l’avete mai vista prima d’ora.
Ho deciso di intervistare Vincenzo Ciancio, di Inglourious Basterds Cycles (a San Giuseppe di Comacchio – Ferrara). Un gruppo di appassionati di meccanica che hanno creato una piccola impresa, che forgia motociclette interamente a mano. Pezzi unici, creazioni concepite per essere guidate, e non per essere solo ed esclusivamente esposte.
Un vero e proprio manifesto di quello che possiamo dire, con vanto, essere lo stile, la cura, l’originalità e la capacità esecutiva del Made in Italy. Mirko, Alessandro, Dino e Vincenzo lavorano insieme cercando di dare vita alle loro intuizioni. Ci presentano la loro nuova Fiat Panda restomod, che mantiene gli stilemi della storica auto, ma strizza l’occhio alla Fiat Campagnola AR76 e alla Lancia Delta Evoluzione. Scopriamola insieme.
Mi piacerebbe sapere qualcosa in più sulla vostra realtà: com’è nata e di cosa si occupa?
Si tratta di una realtà che nasce da profili differenti. Io da giovane ho lavorato nel campo del restauro di automobili – quando vivevo a Torino – poi mi sono trasferito qui in Emilia Romagna e ho iniziato con le motociclette. Abbiamo creato dei pezzi unici, con cui abbiamo anche vinto il Campionato del Mondo nella classe “Old Style” nel 2013.
Nel frattempo è capitata l’occasione di intervenire sulle automobili, lavorando comunque sempre l’alluminio. Abbiamo rifatto dei cruscotti di vecchie vetture di un certo calibro, degli anni ‘50 e ‘60. Il pubblico ha iniziato a conoscerci e abbiamo eseguito dei lavori speciali per vetture d’epoca molto belle. Le abbiamo studiate per mesi per apportare le modifiche richieste, e ci siamo così lanciati in questo mondo.
Abbiamo preparato delle macchine che hanno corso la Mille Miglia, dei prototipi per delle realtà molto importanti italiane, oltre a progetti per collezionisti privati. Finché poi – quasi per gioco – è nata l’idea della Panda.
A proposito di Panda restomod: com’è nata appunto l’idea?
A dire il vero io inizialmente volevo modificare la Campagnola, che adoro. Però sarebbe stato più complesso, è un modello datato e “superato” da molto. Ci siamo avvicinati così alla Fiat Panda, partendo dalla proposta di un ragazzo che lavora con noi. In effetti ,quando abbiamo iniziato a metterci dentro la testa, ci siamo appassionati.
Ho chiesto ai disegnatori che lavorano con noi di trasferire le nostre idee su progetto, e pian piano ne è uscito qualcosa che ci piace davvero tanto. Secondo noi non è una caricatura di Lancia Delta, come magari altri esempi già visti; i parafanghi – è vero – la ricordano e ne danno un omaggio, ma sono diversi.
E la stessa cosa possiamo dire del frontale, che è quello della Campagnola. Ricorda un po’ quello di Land Rover che però – mi piace dirlo – come la storia racconta, in realtà ha ripreso le linee della Campagnola. Non dobbiamo dire che somiglia al Defender, ma omaggiare la Campagnola, anche se ovviamente ha avuto un’evoluzione nel tempo di certo non paragonabile.
Abbiamo deciso di proiettarci verso un segmento di nicchia, la Fiat Panda riscuote sempre un successo esagerato; in tanti stanno già parlando del nostro progetto e alla gente interessa. Per questo abbiamo deciso ci creare qualcosa che rispecchia il vero Made in Italy, quello che è diventato famoso nelle botteghe degli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta, dove si costruiva realmente per il cliente finale. Per questo ci piace dire che realizziamo un vero e proprio “fitting” per il cliente.
Ci fai un esempio?
Certamente. Per capirci: hai mai visto una persona alta un metro e novanta su una vecchia Panda? Abbiamo studiato come abbassare le guide di 5 cm, inserito una pedaliera ad hoc, sedili più snelli e compatti, in modo da creare più spazio all’interno. Spesso chi è molto alto si ritrova la leva del cambio che tocca il ginocchio, e allora l’abbiamo spostata in una posizione un po’ più alta, quasi come quella che possiamo vedere oggi sulla Nuova 500. È solo un esempio per farti capire che abbiamo voluto pensare la nostra Panda quasi come un prodotto sartoriale, costruito su misura per il cliente. Se andrà bene, e speriamo, probabilmente ne produrremo 10-15 pezzi all’anno.
Qual è il modello base da cui prendere ispirazione?
Fiat Panda 141 4×4, quella prodotta circa dal 1989-90 al 1997-98. Noi cosa facciamo? Smontiamo completamente la macchina, la mandiamo a lavare ad alta pressione, smembriamo tutte le parti dei parafanghi, del cofano, il portellone posteriore, dove poi inseriamo le nostre modifiche.
I parafanghi nuovi sono tutti battuti in lamiera, e vengono rinnestati. Il cofano, anch’esso in lamiera, viene ricreato; nella parte posteriore c’è una modifica che nei render ancora non si vede: viene sdoppiato il portellone, come quello delle Jeep; la parte superiore – del vetro – si alza, quella inferiore si abbassa a mo’ di ribaltina.
Nella parte dei pianali andiamo a ristrutturare creando dei rinforzi con delle lamiere apposite, ma non vi sveliamo tutti i nostri trucchetti, avrete modo di vedere il prodotto finito. Alzeremo l’auto da terra di circa 35 centimetri.
Quali sono nel dettaglio le modifiche estetiche apportate alla vostra meravigliosa Panda restomod?
Come abbiamo già detto: il cofano, il frontale, i parafanghi esterni laterali, i fari anteriori rotondi full LED. Inoltre, non ci sarà più il montante della porta, le cornici saranno a giorno.
Cosa puoi dirci sul motore?
Partiamo dall’8 valvole, che però è il 1.2 della Punto da 75 cavalli. Lo abbiamo rilavorato, non è stata una missione semplice in realtà: riduzione dei pesi ed equilibratura, un lavoro certosino e segreto, realizzato dall’esperto che si occupa di meccanica per noi, che da anni è nel settore e che ha portato al nostro progetto tutto il suo prezioso contributo. Sono state lavorate in modo particolare le valvole, per creare regime subito dai bassi.
Secondo il nostro punto di vista il motore scelto è perfetto, con le giuste modifiche può diventare eccezionale: arriveremo a circa 90 cavalli di potenza. In ogni caso – per noi – l’equilibrio è fondamentale: non vogliamo stravolgere quella che è già la perfezione del bilanciamento di Fiat Panda, ma semplicemente andare a migliorarla, se possibile. Altrimenti la lasciamo invariata.
È vero che si tratta di un restomod molto profondo, non solo nell’estetica, ma non vogliamo abbassare le prestazioni e stravolgere quello che già di straordinario ha Panda (che ancora oggi è una delle auto più vendute).
Cosa ci puoi dire invece degli interni?
Ci saranno due touch screen di ultima generazione, inglobati in una struttura che occupa quasi totalmente la linea del cruscotto, da parte a parte. Cambiamo i sedili, più compatti ma in vero stile Panda – squadrati. L’enorme vantaggio è dato dal fatto che si ripiegano totalmente su se stessi fino a formare un piano, sia gli anteriori che i posteriori. Cosa che ci ha molto incuriosito, per caso infatti abbiamo trovato quello che voleva fare Giugiaro già all’inizio, con la prima Panda: ottenere una sorta di mini camper in cui dormire.
L’interno sarà completamente insonorizzato, non ci sarà più lamiera a vista, tutto sarà rivestito in pelle Frau oppure Alcantara, chiaramente ci baseremo sulle scelte ed esigenze del cliente. La nostra Panda avrà comunque gli optional base che ogni vettura moderna dovrebbe avere, come il climatizzatore e il servo sterzo.
Cosa avete scelto come pneumatici?
Per quelli ci stiamo interfacciando con Michelin, che ci dà il suo appoggio. La nostra Panda dovrebbe avere i cerchi da 15’’, le gomme saranno meno grosse rispetto a quelle che si vedono nei render, stiamo studiando un modello da 170/175, non esagerato. Ricordo che la Panda originale montava i 145/155, e che noi con l’assetto ci alziamo, ma stiamo ancora studiando la soluzione.
Per quanto riguarda la produzione, pensate di realizzare una prima serie di modelli o di basarvi solo sulle richieste dei clienti?
Produrremo sicuramente su richiesta, al momento non abbiamo voluto prendere pre-order, per scelta nostra. Ci sono comunque già alcuni potenziali clienti, che ho rimandato a dicembre. A fine anno, se saremo a buon punto, inviteremo chi ha dimostrato di essere realmente interessato al progetto. In quel momento avremo la macchina su quattro ruote, magari non sarà rifinita in ogni dettaglio, però vogliamo iniziare a far vedere qualcosa a chi ci sta seguendo e sta mostrando il suo interesse.
Facendo una conta dei costi per la realizzazione del modello, avete già pensato a un’idea del prezzo finale dell’auto?
Secondo noi la Panda restomod di nostra produzione costerà da 50.000 euro, prezzo di partenza destinato a salire in base alle richieste del cliente. Immagino che ci sarà chi chiederà magari una vernice o pelle speciale, il tetto panoramico, cerchi o interni particolari, kit di assetto da fuoristrada.
Ci tengo a sottolineare che quello che stiamo realizzando è completamente fatto a mano, che il lettore capisca cosa vuol dire creare un progetto simile per una piccola realtà artigianale come la nostra.
Avete avuto problemi a livello di reperibilità delle materie prime?
Fortunatamente noi ancora no, perché stiamo revisionando Panda, compriamo le lamiere e le battiamo a mano. Purtroppo il prezzo dell’alluminio è più che raddoppiato, e anche quello dell’ossigeno per saldare. Chiaramente dobbiamo tenere conto dei costi dell’energia elettrica, che come ben sai oggi sono altissimi.
Una chicca sulla motorizzazione: la macchina sarà dotata di un sistema ibrido realizzato da Newtron Italia, quindi potrà entrare nei centri storici e accumulerà energia nelle fasi di frenata, restituendola poi al motore nei bassi regimi. Un elemento simpatico? L’ombrello che esce dall’auto tramite un pulsante, in stile Rolls Royce.
Ringraziamo Vincenzo per averci concesso l’intervista e inviato le bellissime immagini che vedete. Vi invitiamo a seguire il progetto attraverso la pagina Facebook di Inglourious Basterds Cycles. Restate connessi, perché a breve pubblicheremo tutti gli aggiornamenti di questa Panda restomod eccezionale, totalmente Made in Italy. Il sito internet dell’impresa sarà presto aggiornato.