Landwind x7: il clone che arriva dalla Cina

E' cinese il clone della Range Rover Evoque, auto da sogno per milioni di automobilisti. Il prezzo? 17.500 euro!

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Redazione

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Pubblicato: 19 Febbraio 2016 15:36

Sicuramente poca la fantasia degli ingegneri e disegnatori della Landwind, casa automobilistica cinese, ormai balzata agli ”onori della cronaca” a causa della messa sul mercato di un modello, precisamente la Landwind X7, SUV fortemente ispirato alla Range Rover Evoque .

Uguale sì al famoso modello della casa automobilistica inglese, ma solo nel design. Le finiture e gli interni sono di basso livello, total-black e realizzati con materie prime scadenti (interamente plastica).
Allo stesso modo i sedili, posizionati al pari della ”sorella maggiore”, sono stati costruiti con tessuti di bassa qualità. E’ infine dotata di un sistema d’ infotainment molto completo, una novità per una vettura cinese.

Suv imponente, presenta una lunghezza pari a 435 centimetri ed una larghezza di 198 centimetri. La differenza notevole con la Range Rover Evoque è sicuramente dato dal motore montato. La Landwind X7 è infatti dotata di un motore 2.0 litri turbo-benzina firmato Mitsubishi, con 190 cavalli. Il prezzo però è il cavallo di battaglia di questo modello: soli 17.500 euro contro i 37.500 euro del modello base dell’auto inglese.

Minacciata sin da subito dai legali della Range Rover, la Landwind continua a vendere incessantemente. Il modello, oltre a riscuotere un grande successo in Cina, ha registrato una discreta domanda da parte del mercato europeo.

Ci sono però grossi ostacoli per distribuzione di questa autovettura: partendo già dal nome: ”X7” infatti è un nome già stato registrato alcuni anni addietro dalla tedesca BMW (registrazione tuttavia non avvenuta in Cina).
Anche se le minacce, fatte da entrambe le case automobilistiche, sono rimaste tali. Il CEO della Range Rover Ralf Speth, ha manifestato in occasione del salone di Shangai, l’assenza di tutela da parte dell’ordinamento internazionale e la ”resa incondizionata” per la distribuzione della vettura cinese.

Che ci siano scarse tutele in ambito automobilistico è cosa nota. Stiamo parlando del precedente della controversia (simile a questo caso) tra la Fiat e la Great Wall Motors. Quest’ultima, casa sempre del Sol Levante, iniziava a produrre un modello, la Peri, clone della ben più famosa Fiat Panda.
Dopo la solita querelle, la casa torinese ottenne il divieto di esportazione fuori dalla Cina della vettura.