MINI Clubman e Countryman JCW (2019), 306 CV di adrenalina

Le Clubman e Countryman presentate nel 2019 si fregiavano del titolo di Mini Cooper più potenti della storia: motore da 306 CV e Twin Turbo John Cooper Works

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 26 Maggio 2019 12:41Aggiornato: 18 Ottobre 2024 17:23

Le più veloci nella storia. Le Mini Clubman e Countryman promettevano scintille nel 2019, alla presentazione dei modelli John Cooper Works (JCW), che da tradizione ne accompagna le versioni più spinte. Caratterizzate dal solito carattere brioso, le due vetture inglese avevano parecchio da offrire alla clientela di riferimento in termini di emozioni al volante.

Quando ancora la transizione elettrica nella Casa britannica doveva prendere piede, l’azienda aveva in serbo due graditissime sorprese, parecchio curate dal punto di vista tecnico. Il “cuore pulsante”, definito dall’eccellente squadra di lavoro, andava incontro ai sofisticati gusti di chi desiderava provare vera adrenalina al volante. Facciamo un salto nel tempo, rievocandone i fasti.

Mostri di potenza

In rapporto ai valori di norma raggiunti, i modelli apparivano come dei “mostri di potenza”, in grado di raggiungere prestazioni elevatissime, le migliori nei 60 anni di vita del marchio d’oltremanica. Entrambe le vetture sfruttavano un propulsore 4 cilindri turbo da 306 cavalli specifico per le John Cooper Works. La Mini Clubman era una wagon urbana a 6 porte, mentre la Countryman un SUV che si era guadagnato una buona fetta di mercato grazie alle caratteristiche affinché mostrasse un carattere unico rispetto ai suoi antagonisti. Dei punti fermi della gamma, mantenuti dalla compagnia pure negli anni a seguire, dato l’ottimo responso di pubblico mantenuto tra gli assidui fan, sensibili al fascino di veicoli con stile.

Il motore da 306 cavalli era abbinato ad un cambio a otto rapporti Steptronic, oltre che a un differenziale meccanico autobloccante sull’asse anteriore e ad un sistema di trazione integrale All4. La Clubman e la Countryman John Cooper Works riuscivano a garantire, insieme alle prestazioni, anche tutte le sensazioni racing grazie ad un telaio modificato e a rinforzi addizionali per la scocca, con irrigidimenti per il vano motore e i duomi delle molle anteriori.

Iniezione di 75 CV extra

Sotto il cofano delle due Mini più potenti di ogni tempo era custodito un motore 4 cilindri di ultima generazione, sviluppato per i modelli John Cooper Works. La tecnologia TwinPover Turbo e i diversi affinamenti attuati in sede di sviluppo conferivano agli esemplari una potenza massima di 75 cavalli superiore rispetto ai capitoli precedenti. Aumentata a 450 Nm, la coppia motrice massima permetteva di migliorare le performance in accelerazione. La Clubman scattava da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi, contro i 5,1 secondi della “sorella”.

Il salto di qualità, reso ancora più evidente da un sound volto ad accentuare il carattere dinamico, era accompagnato da un nuovo design specifico e da equipaggiamenti esaltanti ulteriormente l’anima sportiva. Il frontale aveva la funzione di ottimizzare l’aerodinamica, con le grandi prese d’aria che, oltre a riflettere il look racing delle minigonne laterali, erano state appositamente concepite allo scopo di ottimizzare sia il raffreddamento del motore sia quello dell’impianto frenante.

Il tetto e le calotte dei retrovisori erano verniciati a contrasto in colore rosso, mentre il logo John Cooper era presente sulla griglia del radiatore e sul portellone posteriore. Infine, era variegata la scelta degli equipaggiamenti opzionali per gli interni, tra i quali spiccava un navigatore satellitare avanzato con schermo da 8,8 pollici.