Toyota, motori termici più piccoli ed efficienti per battere l’elettrico

Toyota grazie all'esperienza maturata nel campo del motorsport, rilancia i suoi motori endotermici piccoli ma brillanti ed efficienti anche con idrogeno

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Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Toyota sta lavorando a un motore a combustione interna che promette di dar battaglia ai veicoli elettrici nel prossimo decennio. Questo nuovo propulsore vanta un’eccezionale efficienza termica e versatilità, in grado di funzionare con benzina, carburanti sintetici, biodiesel e idrogeno. Questi progressi derivano dal comprovato pedigree del costruttore giapponese nelle corse, in particolare con le auto da corsa GR Yaris e GR Corolla alimentate a idrogeno.

L’esperienza con l’idrogeno nel motorsport

L’innovazione nel campo del motorsport, portata avanti da Toyota, è iniziata con Akio Toyoda, presidente ed ex amministratore delegato dell’azienda, che ha sostenuto lo sviluppo di un’auto da corsa a idrogeno. A differenza della Mirai, un veicolo elettrico a celle a combustibile (FCEV) a idrogeno, gli ingegneri Toyota si sono concentrati sull’adattamento di un motore a combustione per usare l’idrogeno. Hanno scelto il motore a tre cilindri da 1,6 litri della GR Yaris, impiegandolo con successo nella Super Taikyu Series.

Il bilanciamento dell’efficienza termica ha rappresentato una sfida importante, dato che l’idrogeno brucia più velocemente e più caldamente della benzina. Tuttavia, l’esperienza della GR Yaris/GR Corolla a idrogeno ha permesso a Toyota di migliorare l’efficienza del motore per le applicazioni stradali. Come ha spiegato il Chief Technology Officer Hiroki Nakajima “lo sviluppo del motore a idrogeno ha contribuito davvero a farci comprendere meglio l’efficienza termica del motore. È stato un fattore scatenante che ha portato a questa tecnologia“.

Toyota e i suoi motori più piccoli

Gli ingegneri Toyota hanno conquistato incredibili progressi, utili anche per le auto di tutti i giorni, creando motori più piccoli del 10-20%, ma più efficienti nei consumi nonostante una maggiore potenza. Questi motori sono progettati per funzionare con diversi carburanti, tra i quali anche l’idrogeno. L’obiettivo immediato è quello di integrare questi motori efficienti nelle trasmissioni ibride.

Tra i nuovi sviluppi vi sono un’unità da 1,5 litri che offre configurazioni turbo e ad aspirazione naturale e un’altra variante turbo da 2,0 litri. I motori sono caratterizzati da corse più brevi e coppia ridotta, ma sono integrati da motori elettrici nei sistemi ibridi per compensare eventuali deficit di potenza. Questo approccio, pur riducendo i giri al minuto, consente un’esperienza di guida più fluida, almeno in teoria.

In vista della normativa Euro 7

Con l’incombere delle normative sulle emissioni Euro 7, che richiedono un controllo più severo sulle emissioni di benzina, Toyota punta a far debuttare queste innovazioni nei propulsori per soddisfare i nuovi standard. Secondo quanto riferito, i piani a lungo termine includono lo sviluppo di motori compatibili con carburanti a zero emissioni, che riflettono l’impegno di Toyota in materia di emissioni di CO2 mentre si destreggia tra sistemi elettrici e a combustione.

La perseveranza quasi ostinata di Toyota nel portare avanti l vantaggi ottenuti dai suoi motori ICE, nonostante la crescente presenza di EV (che non si possono demolire in Giappone), evidenzia il suo “approccio multi-pathway” alla neutralità delle emissioni di carbonio. Migliorando l’efficienza e la versatilità degli endotermici, Toyota vuole una gamma diversificata di soluzioni per ridurre le proprie emissioni di carbonio. In termini concreti, potremmo sperimentare questa tecnologia già nel 2025, quando Toyota prevede di lanciare una serie di auto sportive ibride, tra cui una nuova MR2 e una nuova Celica.