Multa inviata al vecchio indirizzo di residenza, cosa fare

Se viene inviata una multa al vecchio indirizzo di residenza non sempre questa è valida. Scopriamo in quali casi la notifica è nulla e ci si può opporre

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Marco Di Marco

Giornalista Pubblicista

Laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista che da sempre ama le auto. Ha sempre avuto la passione per il giornalismo automobilistico scrivendo sia di prodotto che di motorsport.

Diciamoci la verità, ricevere una multa non fa mai piacere. Se è vero che nella maggior parte dei casi questa è stata elevata perché chi si trovava al volante della vettura ha trasgredito le disposizioni del Codice della Strada, è altrettanto vero che in alcune ipotesi la notificazione della multa non segue i criteri previsti dalla legge. Vediamo cosa fare quando la multa viene inviata al vecchio indirizzo di residenza.

Cosa fare in caso di comunicazione della residenza

Prima o poi capita a tutti. Per motivi di lavoro o perché si cerca una casa diversa, quando si effettua il trasloco si cambia anche la propria residenza. In questo caso, però, è onere del cittadino provvedere a comunicare alla amministrazione dove ci si è trasferiti il nuovo indirizzo di modo tale che questa possa automaticamente procedere alla comunicazione dei nuovi dati al Pubblico Registro Automobilistico per l’aggiornamento dei dati.

Quando ci si recherà all’ufficio anagrafe del Comune, sia che si tratti dello stesso Comune che di uno diverso, il personale addetto al servizio vi farà compilare un modulo dove si dovrà indicare il precedente indirizzo di residenza, quello nuovo, e il possesso di veicoli a motore siano questi auto o moto. Questa ultima parte della compilazione è molto importante perché determina l’aggiornamento dei vostri dati al PRA in totale autonomia.

Cosa accade, però, se viene inviata una multa al vecchio indirizzo di residenza? Nel caso in cui abbiate seguito le indicazioni precedenti e quindi vi siate recati presso l’ufficio anagrafe del Comune per comunicare il nuovo indirizzo, potete dormire sonni tranquilli. In questa ipotesi, infatti, sarete del tutto sollevati da qualsiasi responsabilità perché la mancata comunicazione al PRA è dipesa da inefficienza dell’amministrazione e pertanto si potrà proporre ricorso avverso il verbale di contestazione.

Come comportarsi se non c’è stata comunicazione

L’ipotesi presa in considerazione nel paragrafo precedente è quella in cui il cittadino, con scrupolo, procede alla comunicazione all’ufficio anagrafe del cambio di residenza. Per poter dimostrare in giudizio la validità della propria opposizione ci si potrà basare sulla annotazione della data di cambio residenza apposta nel documento che vi verrà rilasciato in copia con numero di protocollo.

Cosa accade, invece, se non si è provveduto a comunicare al Comune il cambio di residenza e si riceve una multa al vecchio indirizzo? In questi casi, per capire se si può procedere ad impugnare il verbale presso il Giudice di Pace territorialmente competente, bisognerà verificare in primo luogo se i termini per la notifica previsti dall’articolo 201 del Codice della Strada siano stati rispettati o meno.

Entro 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione, infatti, la multa deve essere notificata. Oltre questo termine si potrà agire in giudizio per chiedere l’annullamento del verbale. Ma nel caso in cui la multa sia stata inviata al vecchio indirizzo e non si sia provveduto a comunicare il cambio di residenza, allora sarà ben più difficile riuscire ad avere ragione davanti al Giudice di Pace.

In questo caso, infatti, è responsabilità del cittadino la mancata comunicazione dei nuovi dati, mentre l’amministrazione procedente è totalmente legittimata ad effettuare la notifica del verbale all’ultimo indirizzo dichiarato che, di conseguenza, è anche quello ufficialmente conosciuto. Il postino, non trovando nessuno nella precedente residenza, scriverà sull’avviso mancata consegna evidenziando il trasferimento a un domicilio ignoto e la multa verrà pubblicata nell’albo pretorio del Comune.

Alla luce di quanto descritto, e in considerazione anche delle numerose sentenze della Cassazione, è quindi sempre meglio provvedere alla comunicazione tempestiva agli uffici comunali del cambio di residenza. Così facendo ci si potrà tutelare da ogni possibile inconveniente e si avrà un asso nella manica da giocare nella malaugurata ipotesi di notifica di un verbale di contestazione.