Lungo le strade di Adelaide, nell’Australia Meridionale, si consumò un’immane tragedia nel 2019: una ragazza di appena 15 anni perse la vita, travolta da una Lamborghini Huracan. Da lì il Governo locale ha cominciato a rivedere la questione della sicurezza in merito alle supercar. Benché il responsabile della tragedia abbia evitato la reclusione in carcere (la pena è stata sospesa), l’accaduto ha sollevato un’ondata d’indignazione nella comunità. Per evitare che drammi del genere possano ricapitare, nasce la patente U o U-License.
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Le modalità di conseguimento e i costi
La licenza sarà obbligatoria per mettersi al volante di modelli ad altissime prestazioni (UPHV), ovvero aventi un rapporto peso/potenza superiore a 276 kW/t e una massa lorda inferiore a 4,5 tonnellate. Tra questi, figurano bolidi come la Huracan stessa (292 kW/t), ma non la BMW M3 (222 kW/t).
Attualmente in via di definizione, l’iter di conseguimento dell’attestato prevedrà la frequentazione di un corso online. Le lezioni informeranno gli iscritti sui rischi associati alla guida di un UPHV e sulle loro caratteristiche specifiche, ad esempio la frenata automatica d’emergenza e altre tecnologie di intervento automatico.
Il costo di adesione è di 61 dollari australiani, mentre il completamento stimato va dai 30 ai 45 minuti. Ottenuto il via libera, i conducenti sosterranno il test finale. Solo allora avranno modo di avanzare domanda della U-License, previo pagamento di 20 dollari. I proprietari e i conducenti attuali dovranno conseguirla entro il 1° dicembre 2024 per evitare penalità.
Oltre alla patente speciale, il governo ha introdotto pure misure più severe sempre relative alle supercar. Infatti, i conducenti saranno obbligati a mantenere attivi i sistemi di sicurezza quali ABS, controllo della trazione e controllo della stabilità su strade pubbliche. In caso di violazione, si può essere puniti con multe fino a 5.000 dollari australiani (circa 4.500 euro).
Inoltre, il South Australia ha inasprito le pene per chi provocherà sinistri mortali o gravi lesioni. Nelle suddette circostanze, la guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti potrà comportare una pena detentiva fino a sette anni, con un minimo di tre di ritiro della patente.
L’idea della doppia patente anche in Italia
L’idea di una doppia patente per le auto potenti era stata caldeggiata verso la fine del 2023 da Matteo Salvini. Sulla questione forse se ne riparlerà più avanti. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha intanto ingaggiato una vera e propria battaglia contro certi tipi di reati, rei di porre l’incolumità pubblica in pericolo. In particolare, nella riforma del Codice della Strada ha messo nel mirino chi si mette al volante dopo aver bevuto o assunto droghe.
Ottenuto l’ok dei Deputati, il disegno di legge è fermo al Senato, che esaminerà ogni voce prima di avallare le modifiche. Tra i punti centrali della proposta normative sono previste altresì delle sanzioni più dure applicate per l’utilizzo dello smartphone alla guida, nonché degli stringenti paletti di omologazione degli autovelox.
Inoltre, si dispone che i neopatentati possano condurre vetture con potenza pari o inferiore a 75 kW/t o massima di 105 kWh, mentre gli attuali limiti sono di 55 kW/t e 70 kWh, a fronte della maggiore durata dell’obbligo, da uno a tre anni.