Peugeot 208 Hybrid FE (2013), il concept con consumo medio da record

I consumi della Peugeot 208 Hybrid FE (2013) sono da record: con questa mossa la Casa del Leone ha cercato di fare presa sui conducenti dal budget ridotto

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 12 Luglio 2024 01:00

Peugeot guardava al futuro con la 208 Hybrid FE concept. A prima vista sembrava una 208, la compatta della Casa francese ben nota nel mercato europeo, con un portellone nero di nuovo disegno e dalle linee più squadrate e allungate, una calandra più sottile e una tinta chiara con una decorazione a linee inclinate nella fiancata.

In realtà, quest’auto nascondeva una tecnologia da impiegare nelle proposte della successiva generazione. Realizzata in collaborazione con Total, mirava all’obiettivo di contenere i consumi e le emissioni inquinanti in modo sostanziale e di ridurre i costi di possesso e gestione di un mezzo a motore.

Il veicolo di matrice francese, presentato sotto forma di concept nel 2013 a Francoforte, in Germania, era un assaggio di una nuova frontiera nell’ambito dei propulsori, rappresentata da straordinari valori di efficienza. Sebbene il progetto non abbia mai condotto a una produzione di serie capace di eguagliare gli stessi valori, niente esclude eventuali sviluppi un domani, basati sul lavoro compiuto nella prima metà dello scorso decennio.

Linee e powertrain si “muovono” all’unisono

La linea particolare affonda le radici su questioni di carattere pragmatico. Anziché fronzoli fini a sé stessi, la compagnia francese, oggi facente parte di Stellantis, aveva pensato di definire la carrozzeria in base alle esigenze aerodinamiche, a dispetto della mancata introduzione nella gamma Peugeot. Si notavano, ad esempio, le telecamere al posto degli specchietti esterni – anche con l’impiego di parti ad alleggeriscono il peso del 20%, arrivando all’ottimo valore di 975 kg.

Tra i materiali usati c’erano la resina, il carbonio composito e una curiosa balestra in fibra di vetro al posto delle sospensioni di serie, talmente efficace da consentire l’eliminazione del servosterzo. Davanti era montato un’unità a benzina non piccolissima, il 1.2 litri VTi-FE, con alcune modifiche in nome di una resa ancora più efficiente, tale da comportare una riduzione dei consumi del 10%, a fronte di una potenza invariata a 68 CV.

La 208 Hybrid FE, mostrata agli appassionati e alla critica in occasione del Salone di Francoforte andato in scena dal 12 al 22 settembre 2013, era però una macchina ibrida, spinta pure da un propulsore elettrico, collocato sull’asse posteriore posteriore, capace di fornire una potenza di 30 kW per la trazione, e di ben 100 kW come rigeneratore di energia durante le fasi di rallentamento e frenata.

Meno spesa, più velocità nello scatto da 0 a 100 km/h

La concept poteva funzionare anche in modalità solo EV, e il modulo elettrico veniva impiegato, da solo, in retromarcia e durante le fasi di avvio. Il risultato di questo complesso di modifiche, comprensivo di altri numerosi dettagli curati con un’attenzione a tratti maniacale, si traduceva in un consumo medio da record: 2,1 l/100 km nel ciclo combinato, con emissioni di CO2 pari a 49 g/km.

Il tutto senza rinunce per quanto a le prestazioni: l’accelerazione da 0 a 100 km/h veniva completata in 8 secondi netti, conto i 14 secondi del 1.0 VTi di serie con la medesima potenza. Era stata la stessa Peugeot Sport a contribuire alla definizione del modello: come dire che il fatto di essere parco nei consumi non avrebbe implicato la riduzione del piacere al volante.