Correre in pista, con Renault un sogno a portata di (quasi) tutti

Per tutti coloro che sognava da sempre di correre in pista, la Renault Clio Cup concedeva un'occasione imperdibile: i costi erano quasi alla portati di tutti

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 21 Ottobre 2020 09:38Aggiornato: 18 Ottobre 2024 23:36

Bastano pochi numeri per certificare il DNA da corsa della Losanga: entrata in Formula 1 nel 1977, dove introdusse per prima il motore turbo, è stata una fucina di campioni (non meno del 60%) con Formula Renault. Presente dal 1966 nei campionati monomarca francesi, e dal 1977  in quello italiano, ha lasciato un segno indelebile sulle corse prima con la mitica 5 GT Turbo, poi con la Clio e la relativa Clio Cup, che dal 2021 avrebbe visto in pista la nuova Clio 5 presentata all’Autodromo Nazionale di Monza, sede della penultima prova del campionato 2020.

Alla luce dei trascorsi d’eccellenza, quando la compagnia d’oltralpe aveva annunciato l’opportunità di diventare piloti, a fronte di una spesa relativamente accessibile, la notizia aveva fatto il giro del mondo. I fan non stavano nella pelle all’idea di testare in pista le loro capacità al volante.

La numero 5

Rispetto alla Clio 4, che avrebbe chiuso fra Monza e Vallelunga la Clio Cup 2020 e la propria carriera, la versione 5 per il 2021 derivava a sua volta dalla versione di serie, equipaggiata con un motore 1.330 cm3 quattro cilindri turbo, in grado di erogare 180 CV e una coppia motrice massima di 300 Nm.

La preparazione della vettura prevedeva inoltre un cambio sequenziale Sadev ST82 a cinque marce più retromarcia con selettore a leva, ed un differenziale autobloccante ZF. Gli ammortizzatori non regolabili erano Bos Suspension, mentre il telaio consisteva in un monoscocca in acciaio saldato, dotato di rollcage di sicurezza saldato. L’elettronica ECU Life Racing ed il peso a vuoto di 1040 Kg rappresentavano altri due ingredienti atti a rendere l’esemplare un bel “peperino”, performante e maneggevole.

Sulla riuscita dell’operazione, sia i fan sia gli addetti ai lavori erano pronti a scommetterci. La vasta esperienza accumulata nelle maggiori gare sulla faccia della Terra rassicurava circa l’effettiva realizzazione di un esemplare divertente da guidare, nonché provvisto di adeguati sistemi di protezione in caso di eventuali incidenti.

Piloti a una cifra accessibile

Detto della tecnica, a risaltare era l’ulteriore limatura dei costi compiuta tra le fila di Renault. Il prezzo della Renault Clio 5 ammontava a 37.900 euro più Iva. Partiti a fine settembre, gli ordini avevano visto una significativa risposta con la vendita di 12 vetture al 21 ottobre 2020, dato poi aumentato nelle settimane successive. Nell’ambiente delle corse si declinava con 4 euro a chilometro.

Certo, andavano poi aggiunte tutte le altre voci (team, carburante, gomme, trasporti iscrizioni e prove sui circuiti), ma l’idea base era tanto semplice quanto accattivante: consentire a un ragazzino appena sceso dai kart di intraprendere la carriera di driver a ruote coperte, così come l’attempato appassionato di competizioni tipo Gentlemen Drivers, aveva occasione di misurarsi nella Clio Cup, al volante di un veicolo dal costo inferiore ai 40.000 euro.

Il tutto era arricchito da un kit polivalente – previo ulteriore esborso di 6.000 euro circa – che permetteva di modificare la macchina e renderla disponibile per correre anche nei Rally e nel Cross, offrendo dunque pure una notevole gamma di modalità di utilizzo nelle varie manifestazioni a cui era possibile iscriversi. La riuscita dell’iniziativa avrebbe persuaso il Costruttore a confermare la Clio Clup negli anni a venire.