Smart ForTwo, è prevista un’erede per l’iconica compatta: i programmi futuri

La Smart ForTwo ha lasciato un grande vuoto nei listini, ma la piccola citycar sarebbe pronta a tornare anche se ci sono ancora degli ostacoli in vista

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Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 19 Luglio 2024 10:12

La Smart ForTwo è un modello che ha rivoluzionato la storia della mobilità. Arrivata come un alieno nella seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso, prima è stata incompresa e derisa, poi amabilmente apprezzata come perfetta compagna da sfruttare nelle caotiche metropoli. La citycar a due, dopo aver debuttato in versione completamente elettrica, ha lasciato definitivamente i listini del brand di origine tedesca. Tuttavia, sarebbe pronta a tornare con una nuova versione e una denominazione più vicina a quella del resto della gamma: smart #2. Prima, però, per Daimler e Geely che detengono al 50% le quote del brand sarà necessario trovare un partner finanziario per sviluppare come si deve il veicolo.

L’addio di Smart ForTwo

Il CEO di Smart Europe, Dirk Adelmann, ha confermato che l’azienda sta sviluppando una nuova city car elettrica. Come anticipato, per rendere effettivo questo ambizioso progetto, servono delle solide basi economiche e qualche sostegno da “amici” che ancora non ci sono. “L’esaurimento dell’attuale ForTwo è avvenuto due mesi fa. Sarebbe stato fantastico avere un successore diretto, per ora non ce l’abbiamo ma ci stiamo lavorando“, ha detto Adelmann. Sempre il dirigente ha dichiarato che una citycar a due posti ha ancora spazio di esistere perché la domanda – specialmente in alcuni mercati, come quelli d’Europa – è ancora molto alta.

Rendere redditizia la citycar

Il primo passo di Smart è garantire che la nuova city car sia redditizia. Per questa ragione, l’azienda sta vagliando la ricerca di un partner con cui condividere i costi di sviluppo e produzione. “Il segmento delle city car non è molto vasto in Europa; il miglior anno per la Fortwo è stato di circa 100.000 unità, e questo non è sufficiente a giustificare una piattaforma autonoma“, ha spiegato Adelmann. “Se condividi questa piattaforma con i partner, puoi anche condividere i costi di investimento, il sito di produzione, e tutto inizia ad avere senso“.

Smart, come osservato poc’anzi, è di proprietà al 50% dal gruppo cinese Geely, che detiene un’ampia gamma di marchi automobilistici. Non è ancora chiaro se uno di questi potrebbe collaborare con Smart per la nuova city car, ma un potenziale candidato potrebbe essere la Geometry Panda, un’auto elettrica urbana da tre metri con quattro posti e un’autonomia di 200 chilometri. Un’erede valida per la ForTwo e una rivale agguerrita per tante altre citycar che si aggirano nei listini del Vecchio Continente.

Un numero di identificazione

Dirk Adelmann ha inoltre spiegato che il numero 2 è stato riservato in modo apposito all’eventuale erede della smart ForTwo, in quanto è un “numero iconico” per il brand, pensato per essere utilizzato per una piccola vettura elettrica da città. “Con l’ampliamento della gamma Smart emergerà uno schema in base al quale i numeri dispari saranno utilizzati per SUV e SUV-coupé e i numeri pari per altri prodotti“, così ha messo in chiaro Adelmann sulla strategia di Smart. Dunque, non resta che attendere qualche novità su più fronti, anche se l’intenzione più evidente è quella di privilegiare il rientro nei listini del piccolo genietto a due posti che in Italia ha fatto furore.