Alla scoperta di Isuzu, icona del mercato dei pick-up

Isuzu è tra i produttori di pick-up più antichi del mondo e non ha nessuna intenzione di mollare una posizione di prestigio. Scopriamo il segreto del loro successo

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Davide Russo

Giornalista pubblicista

Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''.

Pubblicato: 25 Settembre 2024 16:36

La creazione del marchio Isuzu risale al 1916, quando la Tokyo Ishikawajima Shipbuilding & Engineering Co. Ltd. avanzò la costruzione di uno stabilimento per la realizzazione di veicoli. L’azienda giapponese, nel 1918, iniziò una proficua cooperazione con la Casa britannica Wolseley Motors Ltd che portò al lancio della Wolseley A9, la prima auto prodotta in Giappone. In seguito arrivarono anche i primi autocarri. La Tokyo Ishikawajima Shipbuilding & Engineering Co. Ltd, 90 anni fa, si unì con la Dot Automible Manufacturing Inc. dando vita alla Automobile Industries Co., Ltd.

La realtà aziendale divenne così solida da coinvolgere persino il governo giapponese nel lancio di una vettura rivoluzionaria. Venne scelto il nome Isuzu per il nuovo modello, che letteralmente significa “cinquanta campane”, traendo ispirazione dal fiume che scorre nel Grande Santuario di Ise. La tradizione nipponica venne rispettata, ma il successo vero arrivò nel 1936 con il lancio del primo motore diesel per auto raffreddato ad aria. Nel 1937 la società divenne un potente gruppo, la Tokyo Automobile Industries Inc. con una produzione mirata ad autocarri con motori diesel.

La crescita internazionale del brand Isuzu

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale nacque la Isuzu Motors Limited. La crescita fu significativa a livello globale, grazie al lancio di veicoli solidi e con motori affidabilissimi. Il brand, nel 1971, stipulò un accordo con General Motors per la creazione di veicoli destinati al mercato americano. I primi mezzi venduti negli Stati Uniti furono la Chevrolet LUV, e la Gemini, nota con il nome “Buick’s Opel by Isuzu” e in Australia come “Holden Gemini”. I pick-up Isuzu divennero popolari in tutto il mondo. Furono esportati ben 3 milioni di esemplari solo nel 1986.

Quando venne creata, nel 1987, la joint venture con la Subaru per il lancio della SIA Subaru-Isuzu Automotive, venne avanzato uno scambio commerciale con Honda che proseguì sino al 2002. L’espansione è avvenuta anche in Europa attraverso la creazione di motori diesel in Polonia per le auto OPEL e General Motors. Isuzu può vantare tre azionisti di assoluto rispetto, ovvero ITOCHU, Mitsubishi Corporation e, dal 2006, anche Toyota. Sono tantissimi anni che Isuzu è leader del mercato dei pick-up medi e pesanti. Il brand raggiunse l’apice nel 1996 con un fatturato record negli Stati Uniti. Isuzu, inoltre, introdusse il sistema common rail nella gamma delle vetture a trazione integrale. Due anni più tardi arrivò anche il premio di “Technology of The Year” per il miglior motore del 1998 dalla “Automotive Researches’ Journalist Conference” giapponese.

La crescita nel nuovo millennio è stata irrefrenabile. Nel 2000 il brand nipponico superò i 15 milioni di motori diesel prodotti, stabilendo un nuovo primato. Il pick-Up Isuzu D-Max ha fatto volare i fatturati dell’azienda, sfidando il modello iconico della Ford. Le gamme Elf/Serie N e Forward/Serie F sono state vendute in tutto il mondo. La joint venture J-Bus Ltd con Hino Motors ha aperto nuove frontiere per Isuzu nel settore dei bus. Con l’accordo con Volvo Trucks, nel 2019, è arrivata la cessione da parte di Volvo della divisione UD Trucks alla Isuzu per 2,3 miliardi di dollari. I due colossi hanno siglato un accordo di 20 anni per lo sviluppo di camion e veicoli commerciali elettrici e a guida autonoma.