Non è la prima volta che parliamo di un record associato alla Casa produttrice di auto elettriche per eccellenza, proprio lei, Tesla. E nel 2021 potevamo dire che i numeri da primato non riguardavano più soltanto le prestazioni dei veicoli, i quali, come ben sappiamo, sono di categoria premium, e l’innovazione tecnologica di altissimo livello.
Certo, i punti cardine della compagnia rimanevano sempre gli stessi, valsi la scalata alle classifiche commerciali in un lasso di tempo contenuto, a discapito di operatori dalla lunga storia. In quella specifica occasione, però, un exploit di different tipo emergeva alle cronache, mettendo ulteriormente la compagnia al centro dell’attenzione.
Indice
Boom in Borsa
Il tema del giorno era un’impresa messa a segno per la prima volta in assoluto da un Costruttore di veicoli, a livello internazionale: il colosso delle vetture a zero emissioni di Elon Musk raggiungeva in Borsa la quota di 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato; e il CEO, con il gran passo avanti in chiave finanziaria, aveva guadagnato ben 29 miliardi.
Erano stati appena annunciati i nuovi modelli di produzione di Tesla, e inaugurata la Gigafactory europea nella città tedesca di Berlino, senza poi dimenticare il lancio, in teoria imminente, del futuristico Cybertruck, presentato due anni prima dalla Casa e già un successo nei pre-order. Bolliva tanto nel calderone e gli azionisti credevano vi fossero i presupposti adatti a destinarvi i loro risparmi.
Sembrava probabile l’avvento negli anni a venire di modelli modelli meno costosi nella gamma Tesla, accessibili a un pubblico più ampio; se ne parlava da tempo in maniera insistente. Circolavano voci su una possibile e inedita Model 2, con un prezzo di listino di gran lunga inferiore rispetto a quello abituali. Elon Musk possedeva un patrimonio di 281 miliardi di dollari, davanti a Jeff Bezos, allora fermo a 193. Il tycoon sudafricano, dalle rinomate grandi ambizioni, sentiva di aver appena iniziato la sua marcia trionfale e mirava a ingigantire l’impero.
Volavano gli utili
Nell’ultimo trimestre gli utili di Tesla erano aumentati del 380%, a 1,62 miliardi di dollari. Tra le trillion dollar company, insieme a Tesla, c’erano pure Facebook, Amazon, Apple, Alphabet (Google), Microsoft. Il notevole balzo sotto il punto di vista finanziato compiuto dall’allora Casa di Palo Alto (soltanto in un successivo frangente ha “traslocato” ad Austin, in Texas) era dovuto soprattutto al maxi ordine di Hertz (compagnia di noleggio di veicoli), superiore ai 4 miliardi: era, infatti, state ordinate 100.000 Model 3 al fine di elettrificare il relativo parco macchine.
Hertz era parecchio attiva nella transizione ecologica e nel passaggio ad una mobilità futura senza emissioni; oltre a dotarsi di mezzi full electric, aveva intenzione di ingrandire quella che era l’infrastruttura di ricarica, installando migliaia di colonnine non ancora presenti. I veicoli sarebbero stato disponibili in Europa e in USA, ed era probabile l’aumento del numero di stazioni Supercharger, per ricaricare ad alta velocità. Nel giro di tre anni la posizione di Tesla è cambiata. Una serie di sfide ha creato dei bei grattacapi a Musk, ma delle ipotesi sono diventate certezze, su tutte l’arrivo della Model 2, confermato in veste ufficiale.