Toyota andrà avanti a costruire auto a benzina finché potrà

Toyota sente che la fine dei motori a benzina è ancora lontana e non demorde: finché ne avrà modo, andrà avanti a costruire le auto con unità a combustione

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Che le rivali vadano avanti a insistere sull’elettrico. Tanto, Toyota rimane ferma sulle rispettive posizioni e la divisione Gazoo Racing conferma di voler puntare sui motori a combustione interna per i suoi modelli ad alte prestazioni. Chi parla è Tomoya Takashi-san, presidente del team, il quale, in un’intervista rilasciata a Car Expert, evidenzia l’impegno per i propulsori tradizionali. “Vogliamo utilizzare i propulsori a combustione interna il più possibile. Il nemico è il carbonio, non il motore stesso”.

In altre parole, sposa le idee predicate dal capo assoluto, Akio Toyoda. Che, nel corso di diversi incontri con la stampa, ha bocciato i provvedimenti adottati dalla classe politica, fatica a credere in un domani colonizzato dalle BEV. Secondo lui, è un errore fare leva solo sulle full electric, senza nemmeno vagliare delle alternative, quale può, ad esempio, essere l’idrogeno. L’esperimento della Mirai, presentata nel 2014 e aggiornata nel 2020, è stata finora un buco nell’acqua, persino negli Stati Uniti, dove, rispetto al Vecchio Continente, sembrava vi fossero delle basi più solide.

Sfide sottovalutate (ma non è ancora detta l’ultima)

Dando sfoggio di onestà intellettuale, gli stessi portavoce della Casa dei Tre Ellissi hanno ammesso di aver sottovalutato le sfide legate all’idrogeno. Credevano di avere vita facile, in assenza di una reale concorrenza; tuttavia, alla prova dei fatti si sono resi conto che era meno semplici del previsto cambiare i paradigmi di settore. Le poche infrastrutture di ricarica non aiutano in proposito, sebbene la vera differenza la faccia la percezione del pubblico. La propensione agli incendi dei powertrain a celle di combustibile ha rappresentato un forte deterrente.

Al contrario, le full electric piacciono e le quotazioni appaiono in costante ascesa. A dispetto di una soglia d’accesso importante (a questo servono gli incentivi, confermati in Italia anche per il 2024), l’interesse risulta essere crescente, al contrario dei diesel, in caduta libera, tanto da spingere BMW a meditarne l’addio. Nemmeno il colosso nipponico si è astenuta dal proporre delle rappresentanti alla spina, tenendo, però, i piedi in diverse scarpe.

“Utilizzando la tecnologia ibrida possiamo ridurre le emissioni di carbonio e possiamo anche utilizzare carburanti a zero emissioni di carbonio”, ha spiegato Takahashi-san -. Non siamo sicuri dell’elettrificazione e di quando avverrà. A livello globale, si discute sul fatto che le auto non saranno tutte elettriche. Nessuno può vedere 10 anni nel futuro. La nostra direzione è multi-percorso, non solo EV.

Premesso che non esclude l’elettrificazione in futuro, Toyota Gazoo Racing si focalizza su soluzioni alternative, come l’ibrido e i carburanti a impatto zero sul Pianeta. Il fine ultimo non è di creare auto veloci, bensì “divertenti” da guidare. La velocità costituisce giusta una delle variabili da prendere in esame, una tessera di un puzzle molto più grande. Che occupa parecchio spazio, evitando di prendersi l’intera scena. Nel comparto tecnico sono in corso i preparativi di un sistema di trasmissione manuale simulata, da destinare a una full electric. Al momento, non è in programma la produzione di una BEV che ne sia dotata, come si suol dire, però, mai dire mai.