La crisi del mercato automobilistico mondiale è sotto gli occhi di tutti, ormai da molto tempo. Tutto è iniziato in concomitanza dello scoppio della pandemia di Coronavirus tra i mesi di febbraio e marzo del 2020, ormai due anni fa, e ancora sembra non dare tregua agli attori del comparto.
Le Case auto sono in crisi, le immatricolazioni non riescono a riassestarsi e tornare ai numeri che vedevamo in epoca pre-Covid. E, come se non bastasse, i maggiori eventi, che sono sempre stati un trampolino di lancio per marchi emergenti e nuove vetture dei brand storici, sono fermi. Ne è un esempio il Salone di Ginevra, che anche quest’anno non tornerà. Bloccato l’appuntamento di febbraio-marzo 2022 per la kermesse svizzera, che abbiamo sempre seguito con grande interesse e che ogni attirava migliaia di visitatori da ogni parte del mondo.
Ma ad aggravare la crisi delle immatricolazioni, si è aggiunto anche il problema della carenza di microchip e semiconduttori, assolutamente indispensabili per la produzione di auto, che ha infatti rallentato di molto la realizzazione dei nuovi veicoli e la consegna dei mezzi ai clienti. Insomma, un periodo buio per l’automotive.
Mercato auto in calo anche nel 2022
Com’è partito il 2022? Male, purtroppo. Le immatricolazioni del mese di gennaio sono state solo 107.814, registrando un calo del 19,7% rispetto al 2021 e addirittura del 34,8% rispetto al 2019, quando ancora il Covid non sapevamo nemmeno cosa fosse. Il Centro Studi Promotor commenta: “Una doccia gelata che potrebbe incidere sulla ripresa economica”. I dati preoccupano parecchio anche il Governo, che ha promesso di cercare delle soluzioni (visto che, a quanto pare, non sono previsti inventivi e bonus auto per il 2022).
Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, spiega: “Nonostante le difficoltà sono ottimista sul fatto che nelle prossime settimane insieme con il Mef presenteremo delle proposte per incentivi al settore”. È stato lui a chiedere all’Esecutivo di attivare un sistema di incentivi per il settore auto.
I numeri nel dettaglio
Le immatricolazioni totali del Gruppo Stellantis per il mese di gennaio 2022 sono state 38.593, il 26,7% in meno dello stesso mese del 2021; la quota, in calo, arriva al 35,8% rispetto al 39,2% dello scorso anno. Molto pesante invece il calo di Volkswagen, del 32,2%; mentre buoni i numeri di Renault, che addirittura aumenta le sue immatricolazioni del 5,3% rispetto al 2021. “I dati del mese di gennaio sono anche il risultato dell'esaurimento della politica di sostegno alla domanda che il Parlamento ha più volte attuato, e dimostrano ancora una volta la necessità di un piano organico per il settore dell'automotive”, spiega Gianluca Benamati, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio.
E secondo il Centro Studi Promotor: “La gravità della situazione è messa bene in luce dal fatto che, se si proietta il dato del gennaio scorso sull'intero 2022, si ottiene un volume di immatricolazioni, per l'intero 2022, di 1.198.000 autovetture con un calo del 17,8% sul 2021”. Il presidente dell'Unrae, Michele Crisci, come ha confermato, si augura insieme a tutti gli attori del settore, che il Governo prenda in mano tutti i dossier trascurati negli ultimi mesi, compreso quello del settore auto.