L’Audi activesphere concept è un azzeccato cocktail di stili. Come una crossover, ha una marcata luce libera da terra e ruote d’estrazione fuoristradistica; come una coupé, presenta un design muscolare tipico di una sportiva, col tetto molto spiovente. È la quarta nata della famiglia di prototipi della serie sphere, dopo la roadster skysphere, la Sportback grandsphere e lo space concept urbansphere.
Ma che cosa c’entra il nome “sfera”? Audi anticipa il design dei futuri modelli dei quattro anelli, seguendo una strategia di sviluppo stilistico dall’interno verso l’esterno: vengono definite prima le caratteristiche dello spazio attorno agli occupanti, identificato come “sfera”. In un secondo momento si creano le forme della carrozzeria.
Le menti creative hanno partorito la vettura presso l’Audi Design Studio di Malibu, capitanato da Gael Buzyn. Generose le dimensioni di questa crossover coupé versatile: lunga quasi cinque metri, larga 207 centimetri e alta 160, ha un interasse che sfiora i tre metri, garantendo ampio spazio per le gambe degli occupanti.
Notevole la personalità nella zona posteriore da Sportback: può essere trasformata, premendo un pulsante, in un pianale di carico aperto, ideale per trasportare le attrezzature sportive. Una show car con le porte che si aprono a libro e l’assenza del montante centrale: comoda come un pick-up, è in grado di trasportare sino a due e-bike.
Grazie a sospensioni pneumatiche adattive e alla trazione integrale quattro elettrica, l’Audi activesphere concept promette elevate performance anche nell’off-road. Per i più pigri, il mezzo si può muovere in guida autonoma. Appena il conducente desidera assumere il controllo della vettura, il volante fuoriesce ruotando, mentre il cruscotto si avvicina alla persona.
È basata sulla piattaforma PPE, concepita per realizzare una molteplicità di vetture di grande serie. I numeri? 800 Volt e ricarica a 270 kiloWatt. La trazione integrale quattro prevede due motori elettrici: uno in corrispondenza di ciascun assale. La potenza complessiva si attesta a 442 cavalli. È possibile assorbire in 10 minuti energia sufficiente per percorrere oltre 300 chilometri. Mentre l’autonomia massima è superiore a 600 chilometri.
Particolari i cerchi da 22 pollici, caratterizzati da segmenti mobili in corrispondenza delle razze: in fuori strada, si aprono per una ventilazione ottimale; invece, su percorsi normali, si chiudono per favorire l’aerodinamica.
Davanti, la firma luminosa delle luci anteriori, affilati, richiama il logo del marchio. Ingrandendo e isolando l’incrocio tra gli anelli, viene generata una pupilla: si chiama Audi eye. Che varia forma e intensità in funzione della marcia su asfalto o fuoristrada.
E dentro? Ecco il futuristico il concept Audi Dimension, che gestisce funzioni e informazioni di bordo: combina due mondi, fisico e virtuale. Così, il guidatore visualizza in tempo reale contenuti digitali integrati nel campo visivo degli occupanti. Il tutto mentre gli occhiali per la realtà aumentata garantiscono la percezione dell’ambiente circostante.
La gestione dei comandi diviene ancora più immediata: le funzioni seguono una logica di pertinenza. Pertanto, i comandi del climatizzatore fluttuano davanti alle bocchette di ventilazione; il pannello per la gestione del suono fluttua sopra l’altoparlante.