Volkswagen Golf (2013) TDI BlueMotion, 110 CV e consumi da record

100 km medi con 2,9 litri di carburante. La Volkswagen Golf BlueMotion dimostrò di che pasta fosse fatta intraprendendo un viaggio da Nantes a Copenaghen

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 7 Agosto 2024 22:32

Fu da primato per il segmento C, quello delle berline utilitarie medie o “medium cars”, una Volkswagen Golf 1.6 TDI BluMotion che riuscì, nel 2013, a percorrere con un pieno di gasolio i 1.602 km separanti Nantes, in Francia, dalla capitale danese Copenaghen, registrando un consumo record di 2,92 l di carburante ogni 100 km.

La Skoda Fabia aveva “piantato il seme”

Già nel 2011 una Skoda Fabia 1.2 TDI aveva ottenuto lo strabiliante risultato di 2,24 l/100 km, ma non faceva parte dello stesso comparto della Golf protagonista della bellissima impresa. In questa occasione al volante della Volkswagen Golf 1.6 TDI BluMotion 110 CV non c’era il professionista dei consumi Gerhard Plattner, ma una squadra di piloti della Volkswagen Driving Experience per la campagna “Think Blue. Eco Ride”. Il team di professionisti, partito da Nantes, toccò in successione le città di Parigi, Anversa, Brema e Amburgo ed arrivare, infine, a Copenaghen, in Danimarca, eletta poco prima “European Green Capital 2014”.

L’impresa compiuta con la Volkswagen Golf 1.6 TDI BluMotion valse la certificazione di Dekra, Associazione di Ingegneri per il Controllo dei Veicoli a Motore, la quale, prima della partenza riempì il serbatoio da 50 litri della compatta tedesca. Dopo 20 ore e 45 minuti, ad una media 77,2 km/h, vennero completati i 1.602 km da itinerario. I responsabili di Dekra fecero un altro pieno da 46,92 litri, pari a un consumo medio reale di 2,92 l/100 km (contro i 3,2 l/100 km omologati).

Il lungo viaggio effettuato con una quantità ridotta di carburante servì alla Casa di Wolfsburg per dimostrare come i dati di omologazione dei consumi potessero pure essere migliorati con uno stile di guida adeguato. Basata sulla settima generazione, la Golf TDI BluMotion usata, oltre ad avere il sistema start/stop e alla frenata rigenerativa, era dotata di affinamenti aerodinamici, cambio manuale a sei marce con rapporti specifici e pneumatici con bassa resistenza al rotolamento.

Verso la mobilità sostenibile

Volkswagen ha intrapreso un percorso verso la mobilità sostenibile, che vede nel programma Think Blue l’espressione del suo credo. Di conseguenza, alla messa in atto delle modifiche al modus operandi interno, le fabbriche hanno registrato una riduzione del 29,1% della quantità di anidride carbonica (CO2) emessa e un aumento del 24,7% dell’efficienza. Detto ciò, i traguardi tagliati Think Blue non sono ascrivibili al solo impianto.

Infatti, il colosso tedesco ha sviluppato dei veicoli specifici per azzerare i danni all’ambiente. Inoltre, una fitta campagna di comunicazione ne sottolinea la vocazione green, messa in discussione dallo scandalo Dieselgate, prima di risanare il danno d’immagine attraverso degli investimenti massici nell’elettrificazione del portafoglio prodotti.

Simon Thomas, allora Responsabile Marketing del Volkswagen Group e del marchio Volkswagen Cars, affermò: “Questo è un risultato davvero impressionante. Il viaggio dimostra che l’interazione tra la tecnologia di efficienza BlueMotion e uno stile di guida proattivo e attento permette di ottenere consumi che sono difficili da eguagliare. Con Think Blue, dimostriamo che una guida a basso consumo può essere combinata con il piacere di guida. Per questo motivo Volkswagen offre corsi di guida eco-efficiente in numerosi paesi, come ad esempio il ‘Think Blue. Ecotraining’ in collaborazione con il ‘Naturschutzbund Deutschland’ in Germania”.