Bisogna avvolgere il nastro della storia e tornare addirittura al 1975, quasi cinquant’anni fa, per assistere al debutto commerciale della Volkswagen Polo. Insieme alla Golf, che aveva esordito un anno prima, e alla Passat questo modello è stato cruciale per la crescita e l’espansione del colosso di Wolfsburg a livello mondiale. Oggi, l’utilitaria è pronta a dire addio alla produzione in Europa dopo oltre 8,4 milioni di esemplari venduti e tanti altri record ottenuti nel corso di una straordinaria carriera. Il mondo della mobilità sta cambiando e le esigenze di VW sono cambiate, per questo la Polo ha trovato un’altra casa.
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La rivoluzione di Volkswagen Polo
Gli ultimi tempi vissuti dalla Volkswagen Polo non sono stati gloriosi quanto alcune annate passate, nelle quali l’utilitaria tedesca riusciva a issarsi davanti a tutti in termini di vendite all’interno dei confini europei. Basta guardare quanto ottenuto in questi primi mesi del 2024: poco più di 90.000 esemplari immatricolati. A onore del vero non sono affatto dei numeri da buttar via, infatti riesce ancora a essere l’ottava auto più venduta in Europa. Tuttavia, Volkswagen ha deciso apertamente di cambiare strategia nei confronti di questo modello, facendo traslocare la sua produzione lontano da “casa“.
La scelta di produrre la Polo in Sudafrica, precisamente nello stabilimento di Kariega, è stata motivata dalla necessità di ottimizzare i costi e rispondere alle sfide del mercato. Purtroppo, le turbolenze che stanno vivendo a Wolfsburg fanno tremare un gigante, con il rischio imperante della chiusura di uno più impianti e la possibilità di mandare a casa molti dipendenti. Dunque, la Polo rientra in una strategia di riassetto che diventa vitale, poiché l’industria automobilistica europea sta virando verso veicoli elettrici, e Volkswagen ha scelto di concentrare le proprie risorse nello storico stabilimento di Pamplona su due nuovi SUV elettrici che saranno assemblati a partire dal 2026. Questi modelli utilizzeranno una versione accorciata della piattaforma MEB già impiegata per altri veicoli elettrici del marchio.
L’erede della Polo
Nei piani di Volkswagen il prossimo SUV elettrico, denominato ID.2all, sarà collocato in quella fascia della gamma che sta sotto l’ID.3 e che dovrebbe avere un prezzo di partenza inferiore ai 25.000 euro. Questo significa che ci sarà una segmento B della famiglia ID. pronta a raccogliere il testimone della Polo, che non avrà una sua versione elettrica. Dunque, quando l’Europa volgerà a un futuro ancora più elettrico di quello di adesso, Volkswagen avrà archiviato per sempre uno dei suoi capitoli motoristici più importanti e di successo.
Ovviamente, prima è necessario affrontare le tante sfide che il mercato staglia di fronte alla propria strada. Purtroppo, il passaggio alla mobilità esclusivamente alla spina non è così immediato, tanto che i risultati in Europa e per il Gruppo Volkswagen sono al di sotto delle previsioni. Il colosso di Wolfsburg sta affrontando una crisi significativa che potrebbe portare alla cancellazione della piattaforma MEB+, fondamentale per gli EV. La domanda di auto elettriche è in calo, costringendo l’azienda a tagliare investimenti tra 10 e 20 miliardi di euro e ad alzare i prezzi delle auto a combustione. Purtroppo, il domani è da tratteggiare giorno dopo giorno, come quando si compie una navigazione a vista. L’importante è scorgere la terra all’orizzonte.