La prima vera gara automobilistica e tappa fondamentale della storia dell’automobilismo del XIX secolo fu la Parigi-Rouen disputata il 22 luglio 1894. Prima della Formula 1, prima della 24 Ore di Le Mans e di qualsiasi altra competizione motoristica, l’evento fece da spartiacque. In precedenza, ebbero luogo diverse manifestazioni nel 1891 a tema, seguito da un biennio (1892-1893) con poco mordente. Nessun appuntamento in agenda riscosse l’entusiasmo dei fan e della critica.
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Iniziativa epocale
Proprio sul finire del ’93 venne annunciata un’iniziativa epocale: un grande concorso riservato a vetture senza cavalli. I mezzi in questione erano chiamati allora locomobili e sembrava fossero quelli destinati a sostituire gli equini. La svolta mirava proprio a incentivare il progresso dei suddetti nuovi mezzi di trasporto, il cui vasto potenziale era stato fino ad allora saggiato da pochissimi. Nessuno immaginava quanto l’innovazione avrebbe lasciato il segno nei decenni a venire, fino alla recente transizione ecologica, stabilita dalla classe politica mondiale con il bando nel 2035 diretto a ridurre le emissioni nocive nell’ambiente.
L’iniziativa, andata in scena l’anno successivo, destò clamore e registrò un sacco di interesse, al punto da totalizzare ben 102 iscrizioni. Il numero venne poi assolutamente ridimensionato, poiché molti degli aspiranti concorrenti avevano dichiarato dei sistemi di propulsione assurdi e di fantasia. Una trentina di domande vennero, quindi, respinte a favore delle restanti 72, le quali annoveravano 30 veicoli a vapore, 37 a petrolio, tre elettrici o semi-elettrici. Gli ultimi due erano definiti a petrolio oppure a gas.
Il concorso si sviluppò lungo 126 km, dalla città di Parigi a Rouen, passando da Mantes. Il 18 luglio scoccò l’ora di un’esposizione all’aperto a Neuilly, affinché la platea di curiosi vedesse coi loro occhi in cosa consistessero questi “oggetti infernali”, ormai sulla bocca di chiunque; presenziarono 26 auto e una folla davvero inaspettata, motivo per cui le macchine fecero fatica a farsi largo tra gli spettatori.
Il 19, 20 e 21 luglio si svolsero le prove preliminari, le vetture furono divise in gruppi e partirono in itinerari differenti. La gente seguì questa prima gara vera lungo il circuito con il massimo entusiasmo, lanciando mazzi di fiori al passaggio dei piloti, oltre ad accoglierli con festa ai traguardi d’arrivo. Le qualificate furono 21, le condizioni meteo rimasero sempre favorevoli, sia nei giorni dei test sia durante la competizione.
Il giorno della gara
Domenica 22 luglio, diverse ore prima delle 8, orario di inizio della gara, le persone si stavano già muovendo e sistemando lungo il percorso per guardare passare i piloti. Furono numerosissimi anche i ciclisti intenzionati a seguire le auto durante la loro marcia. Fu davvero uno spettacolo: gli alfieri si destreggiarono bene, arrivando esausti ma comunque davvero soddisfatti. Su 21 vetture, 17 completarono la gara e 4 furono costrette a ritirarsi.
Al termine, si aprirono le porte per le pioniere a benzina, che cominciarono a perfezionarsi in modo repentino e ad entrare man mano nell’uso pratico. I meccanismi si semplificarono, vennero risolti i vari problemi e inconvenienti, così da andare ad aprire un capitolo inedito, capace di stravolgere ogni schema. La Parigi-Rouen ha, dunque il grande merito di aver lanciato le gare come grandioso mezzo di pubblicità e collaudo.