“Un giorno si sarà in grado di costruire carri in grado di muoversi e di conservare il loro movimento senza essere spinti o tirati da alcun animale” diceva nel XIII secolo, con fare premonitore, Ruggero Bacone. Dei prototipi funzionanti di automobili furono costruiti già dalla fine del XVIII secolo. Ma la vera rivoluzione fu nella seconda metà del 1800.
Tantissimi ingegneri ed inventori del periodo progettavano e davano vita a modelli tra i più disparati. Ma quale di queste si può veramente fregiare del titolo di capostipite? Sicuramente il primato spetta alla Benz Patent Motorwagen del 1886. Soprannominata anche Velociped, venne prodotta dalla casa tedesca Benz & Cie, di proprietà dell’ingegnere tedesco Karl Benz. Si tratta della prima autovettura nella storia con motore a scoppio.
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Per muoversi in autonomia
Benz puntava a realizzare un veicolo per il trasporto di persone in grado di muoversi in autonomia, senza il bisogno di essere trainato dai cavalli. All’epoca esistevano già mezzi a motore ma erano tutti alimentati da sistemi a vapore e, dunque, risultavano eccessivamente pesanti e poco maneggevoli. L’ingegnere tedesco invece, voleva un esemplare che fosse leggero e molto più semplice da usare, in confronto ai rivali. Così, la vettura finale si materializzò sotto le sembianze di un triciclo spinto da un unità a scoppio.
Il 29 gennaio 1886 si trasformò in una data spartiacque per la storia dell’auto, giorno in cui Karl Benz brevettò il suo triciclo con il brevetto n°37435.
Le caratteristiche del primo esemplare erano le seguenti:
– propulsore monocilindrico posteriore da 577cmc;
– potenza di 3/4 di cavallo;
– peso totale del veicolo di 263kg.
Le deludenti prova su strada
Le prime prove su strada non furono però delle più incoraggianti, dato che il veicolo non riusciva a percorrere più di qualche decina di metri. Benz tornò così subito al lavoro e dopo ulteriori messe a punto riuscì a spostare l’asticella ad una decina di chilometri, senza interruzioni. Un record per l’epoca. Ma il vero primato lo fecero segnare la moglie e il figlio di Benz i quali, ad insaputa di Karl, intrapresero un viaggio di 90km.
Questo fatto fece salire alle stelle la reputazione dell’azienda e del suo fondatore, oltre a dare una grande spinta motivazionale a Benz. Difatti, negli anni a venire, proseguì senza sosta nella sperimentazione e realizzazione di versioni sempre più migliorate e potenziate. Probabilmente, senza il coraggio e l’inventiva di persone come lui, oggi non potremmo godere di questi incredibili mezzi.