Alfa Romeo Junior: nel navigatore c’è una sorpresa

Alfa Romeo ironizza sulla questione che ha colpito il nome del suo nuovo B-SUV, battezzando Junior la città di Milano dentro al suo navigatore

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 19 Aprile 2024 11:15

L’Alfa Romeo Junior è un modello che continua a tenere banco. Da quando è stata presentata a Milano in pompa magna, non si discute – quasi di altro – nel campo dell’automotive. Oggettivamente, non si può dire che le vicende nate intorno al primo B-SUV del Biscione non siano state a dir poco straordinarie, anzi, era inevitabile parlare del polverone mediatico nato attorno al nuovissimo modello della (fu) Casa di Arese. Adesso, per scherzare un po’ su tutto il caos piovuto a cascata sulla Junior, ci pensa l’Alfa Romeo stessa a regalare una chicca divertente custodita direttamente nel navigatore del crossover.

In principio fu Milano

Andando a ritroso nel tempo, l’annunciato B-SUV di Alfa Romeo, nato sulla piattaforma e-CMP di Stellantis, detta anche STLA Small, avrebbe dovuto chiamarsi Brennero proseguendo in quel filone che vede coinvolti i passi e i valici di montagna del Bel Paese destinati a etichettare i SUV della gamma. Poi, questo sentiero non è stato calpestato ed è stata scelta un’altra strada che ha condotto la novella vettura del Biscione a chiamarsi Milano, come la città dove tutto ebbe inizio nel lontano 1910.

Si voleva infondere nell’inedito crossover dal “cuore sportivo” un po’ della grande tradizione dell’Alfa Romeo. Il nome di battesimo Milano è durato però poche ore dalla presentazione mondiale avvenuta proprio sul suolo meneghino. Infatti Stellantis non è voluta entrare in rotta di collisione con il Governo italiano – in special modo con il Ministro Adolfo Urso – che aveva minacciato di adire una legge del 2003, “italian sounding“, per colpire la prima Alfa Romeo costruita fuori dal suolo italico. Sostanzialmente, il B-SUV prodotto a Tychy, in Polonia, avrebbe potuto indurre l’utente finale in confusione pensando che si trattasse di un vero prodotto del Made in Italy.

Dunque, retromarcia repentina comunicata in fretta e in furia dal CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, e nascita della nuova Alfa Romeo Junior. Una nomenclatura che mette tutti d’accordo e che attinge alla storia del marchio, perché presente spesso e volentieri a dare carattere ad alcuni modelli del Biscione. Il primo fu l’Alfa Romeo Giulia GT Junior del 1966, caratterizzata da un piccolo ma coraggioso motore 1.3 a carburatori.

La burla di Alfa Romeo

Per ironizzare sulla situazione, Alfa Romeo ha deciso di chiamare Junior la città di Milano, almeno sul navigatore. Adesso si può dare il comando “portami a Junior” e sulla mappa si crea in modo fulmineo l’itinerario più rapido per raggiungere il capoluogo lombardo. Una burletta che serve per stemperare gli animi. Alfa Romeo, tra l’altro, è protagonista anche alla Milano Design Week proprio con le sue ultime creature.

In un raffinato spazio espositivo, tutti gli appassionati e curiosi, possono ammirare dal vivo la discussa Alfa Romeo Junior e la maestosa fuoriserie a tiratura limitata Alfa Romeo 33 Stradale, un’auto esclusiva dal valore di 3 milioni di euro. Soltanto 33 unità prodotte e ispirata alla magnifica 33 Stradale del passato, che aveva raccolto consensi sia per la sua estetica mozzafiato (ritenuta da alcuni l’auto più bella di sempre), sia per i successi sportivi grazie al suo motore V8.