Auto degli anni 2000: i tre modelli più brutti

Non solo Fiat, ma anche BMW ha realizzato auto brutte. Oggi sembra quasi impossibile, eppure è la realtà

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Marco Di Marco

giornalista pubblicista

Laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista che da sempre ama le auto. Ha sempre avuto la passione per il giornalismo automobilistico scrivendo sia di prodotto che di motorsport.

Pubblicato: 29 Maggio 2024 15:31

Sono entrate nell’immaginario collettivo non per particolari meriti, ma per via di un design che ha spesso lasciato perplesso il pubblico e che, in alcuni casi, si è rivelato determinante per il flop di vendite. Stiamo parlando delle auto degli anni 2000 più brutte, dei modelli che sono divenuti popolari tra gli appassionati non per le loro prestazioni o per le qualità, ma per via di un look assolutamente mal riuscito che ha spesso portato il pubblico a chiedersi come sia stato possibile che il centro stile di una Casa ottenesse il via libera per la produzione. A distanza di anni, tuttavia, alcuni di questi modelli vengono visti con occhi diversi ed anche con un pizzico di nostalgia. Scopriamo quali.

Fiat Multipla: il brutto anatroccolo

“Sarete belli voi”. Con questo slogan apparso su numerosi cartelloni pubblicitari gli addetti al marketing della Fiat avevano risposto, con la giusta ironia, alle numerose critiche piovute sulla Multipla. Il modello della Casa presentava una soluzione inedita per l’epoca: 6 posti complessivi divisi in tre davanti e tre dietro. A bordo lo spazio per i passeggeri era davvero immenso e la luminosità dell’abitacolo aveva pochi rivali. A destare perplessità, però, era lo stile decisamente poco aggraziato. Lo scalino tra parabrezza e cofano e la doppia fila di fari tondi aveva reso la Fiat Multipla un’auto oggettivamente brutta e neanche il restyling arrivato qualche anno dopo era riuscito a cancellare la nomina di brutto anatroccolo.

Il mercato, tuttavia, non ha mai bocciato sonoramente la 6 posti della Casa italiana. In molti, infatti, hanno deciso di andare controcorrente e acquistare un modello che garantiva una spaziosità senza rivali. Oggi la Fiat Multipla sta vivendo una seconda giovinezza. La versione pre-restyling, infatti, sta diventando oggetto di culto nel mercato dei collezionisti specie nelle versioni a tiratura limitata e dotate di accessori esclusivi, mentre quella oggetto di restyling è una delle multispazio più richieste sul mercato dell’usato grazie a prezzi abbordabili e costi di gestione decisamente contenuti.

Pontiac Aztek: famosa grazie a Breaking Bad

“Fortunatamente non arriverà in Italia”. Questa è la frase che gli appassionati hanno spesso scritto sui forum quando, nell’ormai lontano 2001, la Pontiac ha presentato al mondo la Aztec. Il SUV americano ha lasciato tutti a bocca aperta ma per i motivi sbagliati. Il design della vettura, infatti, è stato quanto di più lontano dal buon gusto si sia mai visto sul mercato. Tutta l’auto era completamente sgraziata. Linee squadrate, finestrature ridotte e un frontale confuso sono stati alcuni degli elementi che hanno da subito decretato le sorti della Aztec sino a farla diventare di diritto la più brutta auto degli anni 2000.

Eppure questa vettura così bistrattata è riuscita suo malgrado a diventare un modello iconico grazie all’apparizione in una serie televisiva di culto: Breaking Bad. Walter White, protagonista della serie culto, era infatti il possessore della modesta Pontiac Aztec proprio per sottolineare, almeno nella fase iniziale, la mediocrità del personaggio anche nelle scelte di auto. White si riscatterà puntata dopo puntata sino a diventare un idolo per i fan di mezzo mondo così come la Pontiac Aztec che, seppure ancora oggi considerata bruttissima, gode di una nutrita schiera di fan grazie al successo della serie.

BMW Serie 3 Compact: un flop annunciato

I tedeschi sono infallibili? Evidentemente no e la prova è data dalla BMW Serie 3 Compact. La Casa di Monaco, infatti, aveva intuito che si poteva ampliare la platea di acquirenti allargando il bacino verso il basso. L’idea, sulla carta vincente, era quella di creare un modello più piccolo della Serie 3 destinato a chi non volesse rinunciare al prestigio teutonico ma non desiderasse le dimensioni di una classica berlina. Il nome dedicato a questo progetto fu Serie 3 Compact, così da sottolineare come le misure della nuova arrivata fossero diverse dalla E36 da cui derivava. Lo stile, però, non fu azzeccato sin dall’inizio e nonostante il tentativo di aggiustare il tiro con un restyling, la BMW Serie 3 Compact è rimasta sempre un flop.

La colpa di questo disastro è da attribuire alla scelta di partire dal look della Serie 3 “standard” ma riducendo notevolmente la lunghezza della coda. Vista di profilo l’immagine della BMW lasciava perplessi, ma anche nella vista frontale, posteriori ed a 3/4 il risultato non cambiava. Il restyling del 2000 ha forse peggiorato la situazione adottando una fanaleria anteriore che appesantiva il tutto per via di elementi circolari e semicircolari. Nonostante il flop di vendite, la Casa tedesca ha tenuto in produzione la Serie 3 Compact dal 1994 al 2005 per poi lasciare strada libera alla ben più riuscita Serie 1.