Max Allegri è al passo d’addio con la Juventus, dopo un secondo ciclo nel quale non è riuscito a ripetere i trionfi della sua prima fortunata parantesi sulla panchina della Vecchia Signora. Il tecnico livornese è stato comunque in grado di mettere in bacheca una nuova Coppa Italia, battendo in finale l’Atalanta di Gasperini, sovvertendo il pronostico della vigilia. È bastata la rete di Vlahovic per portare a Torino la coppa nazionale, nel modo più congeniale ad Allegri: quello di “corto muso“. Lo show nel finale della partita disputata a Roma contro la Dea costerà caro all’allenatore bianconero, con due giornate di squalifica e una lavata di capo non indifferente. Allegri infatti si è trasformato in una furia, mettendo nel mirino sistema arbitrale, dirigenti e chiunque si è frapposto davanti a lui.
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Allegri e il suo SUV italiano
La Juventus ha sulle proprie maglie il simbolo della Jeep, ma né l’attaccante di riferimento della squadra, Dusan Vlahovic, né l’altro elemento di spicco dell’attacco bianconero, Federico Chiesa, hanno scelto come partner a quattro ruote una vettura del Brand Stellantis, controllato dalla famiglia Elkann-Agnelli che comanda persino la Vecchia Signora.
Neppure l’allenatore Max Allegri, ormai vicino alla separazione con i colori bianconeri, guida una Jeep anche se ha scelto un SUV italiano di prestigio, carisma e performance: Alfa Romeo Stelvio. Il primo Sport Utility Vehicle nella storia del Biscione, costruito sulla celebre e apprezzata piattaforma Giorgio, ha stregato il mister livornese pluricampione d’Italia sulle panchine di Juve e Milan. E non è difficile capire il motivo, Stelvio è un mezzo a ruote alte che si controlla come una berlina, affilata e precisa nelle curve, dirompente sui rettilinei. Un gioiello di raffinata ingegneria e un bel vanto per l’industria automobilistica italiana. Uno degli ultimi gioielli prodotti dall’Alfa Romeo.
Alfa Romeo Stelvio, un pezzo di grande valore
Alfa Romeo Stelvio ha debuttato sulla scena italiana e internazionale nel 2017, seguendo di un anno l’esordio della “sorella” Giulia. Si è immediatamente imposto nel mercato come un punto di riferimento della categoria, non solo per le prestazioni più pure, ma specialmente per l’handling e per il feeling di guida coinvolgente. Al volante di una Stelvio non sembra di trovarsi al cospetto di un’automobile dal baricentro alto, ma su una filante berlina, con la quale ricercare il perfetto punto di corda nelle curve più complicate. La precisione dello sterzo della Stelvio è ancora adesso in cima alla piramide dei D-SUV.
Recentemente ha ricevuto un facelift, insieme a Giulia, che ha donato al suo sguardo un’aria più moderna e seducente, oltre al fatto che sono arrivati a bordo degli aggiornamenti tecnologici utili per conquistare una platea automobilistica sempre più sensibile al richiamo della digitalizzazione. Resta il fatto che Alfa Romeo Stelvio sia un’auto bella da guidare in tutte le condizioni, sia in configurazione a trazione posteriore che integrale Q4. Sicuramente anche Max Allegri si sarà divertito a bordo della sua Alfa, percorrendo la strada che da Torino porta alla sua Livorno, la città dove ritorna appena gli impegni calcistici lo lasciano rifiatare.