Auto in sosta sul sagrato, Duomo deturpato: ma c’è una ragione

Un tesoro rovinato? Le auto in sosta sul sagrato scatenano feroci critiche da parte dei visitatori, facendo parlare di un Duomo deturpato: la verità è un’altra

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 26 Luglio 2024 16:28

Il cuore pulsante di Monza, il suo Duomo, rischia di perdere un po’ del suo rinomato splendore a causa di un problema inaspettato: le auto. Da qualche tempo, infatti, la piazza antistante la basilica è diventata un parcheggio di fortuna, con veicoli parcheggiati proprio davanti all’imponente facciata, di recente restaurata e riportata all’antico splendore.

All’inizio i visitatori e i locali aggrottavano le sopracciglia e bofonchiavano tra loro. Poi, però, la pazienza ha raggiunto il limite e basta gettare uno sguardo ai profili social dedicati alla città brianzola per accertare il malcontento. Una vasta schiera di critici ha messo nel mirino la condotta, descritta come un esempio di inciviltà e di mancanza di rispetto verso un pezzo di storia. Il dispiacere è acuito dalla consapevolezza delle risorse destinate dall’Amministrazione comunale, attinti mediante le tasse.

La spiegazione

Ma dietro la situazione apparentemente caotica si nasconde una spiegazione precisa. I mezzi lasciati sul sagrato appartengono ai sacerdoti che operano in Duomo e agli inquilini della Canonica. A causa del cedimento di una colonna nel chiostro, l’area è stata interdetta al traffico veicolare e, di conseguenza, i residenti sono stati autorizzati a parcheggiare in via momentanea sul sagrato. Non appena la situazione tornerà alla normalità, allora il divieto verrà di nuovo applicato.

Il disagio è destinato a risolversi nel giro di qualche settimana (o, al massimo, mese), una volta terminati i lavori di messa in sicurezza del chiostro. Tuttavia, nel frattempo, dei fedeli hanno proposto una soluzione alternativa: chiedere al Comune di utilizzare a titolo temporaneo gli spazi esterni adiacenti alla banca per creare dei posti. Ciò consentirebbe al sagrato di essere liberato dalle macchine e restituito alla sua funzione originaria.

Al momento, non risulta che sia stata inoltrata una proposta ufficiale alle autorità comunali. Resta da vedere se e in che modo le istituzioni locali intendano trattare la questione. Gli automobilisti residenti nella zona possono, intanto, fare la differenza scegliendo di adibire, qualora ne siano in possesso, il garage personale alla custodia del rispettivo veicolo.

Ciascuno ha l’onere di impegnarsi affinché la situazione migliori, avendo ha l’opportunità di dare una mano, senza pretendere la risoluzione immediata delle controversie. L’Italia è piena di risorse straordinarie, che l’intero mondo ci invidia, ma è nostro dovere rimboccarci adoperarci sul tema. Con pazienza, spirito di sacrificio e senso civico niente è fuori portata.

La storia del Duomo

Intrecciato alla storia dei Longobardi, le origini del Duomo di Monza risalgono al VI secolo. Su volontà della regina Teodolinda, figura chiave nella conversione del suo popolo, venne eretto l’edificio, in principio poco appariscente. Invece di ostentare gli averi accumulati, il proposito della reale era di rendere omaggio al Signore; perciò, preferì uno stile minimalista. Col passare dei secoli, però, la struttura cambiò in maniera radicale.

Oltre a crescere di dimensioni, venne impreziosita di preziosi averi, che, uniti alla posizione strategica, resero il Duomo una grande attrazione. Tra i maggiori punti di richiamo della zona, la basilica conserva dei tesori dal valore inestimabile, come la Corona Ferrea e la Croce di Agilulfo.