Tra le dieci auto più difficili da vendere “dominano” le italiane

Ci sono veicoli che vanno a ruba e altri che proprio lasciano indifferenti: passiamo in rassegna i secondi con la top 10 delle auto più difficili da vendere

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 30 Ottobre 2018 16:43Aggiornato: 26 Giugno 2024 22:49

Halloween è la giornata dei mostri, degli zombie e delle creature ‘che non muoiono mai’, ormai particolarmente sentita anche nel nostro Paese. Scherzando sul tema, il sito www.autouncle.it  ha stilato nel lontano una vecchia ricerca su quali sono i veicoli che interessano meno agli acquirenti e, di conseguenza, quelli che restano più tempo in vendita  stilando una Top 10 con le auto usate (uscite dopo il 2000) attualmente in vendita, con almeno 1000 esemplari, i cui annunci sono da più giorni online. Sebbene sia cambiato tanto da allora, i risultati ci offrono degli spunti di riflessione.

Le italiane hanno il “controllo” della classifica

Chiude la Top la Fiat Grande Punto che, peraltro, “vince” per numero di esemplari attualmente in vendita: circa 8mila, quando le 9 auto sopra di lei viaggiano sui 1000 esemplari a modello. Nona una cugina celeberrima, la Fiat Stilo, malgrado i designer ne prendano ancora spunto nelle rispettive creazioni.

Ottavo posto per Opel Agila. Può essere considerata una sorella della Hyundai Atos (alla quale assomiglia in forma e sostanza) con ispirazione che arriva dall’altra orientale Suzuki Wagon R+. Ebbe successo con l’esplosione delle piccole monovolume da città, più di un decennio fa. Oggi è, per molti versi (in primis, il design spigoloso) un’auto sorpassata. Un gradino sopra troviamo la Ford B-Max, l’unica americana in graduatoria.

Fuori produzione anche la Citroen C2, sesta, dietro all’Alfa Romeo 156, il cui design firmato De Silva rilanciò l’estetica del Biscione e divenne quasi un simbolo. Suo malgrado, ebbe un successo scalfito nemmeno quando fu sostituita dalla 159. In odore di “podio” (consentiteci un pizzico di ironia) la Mercedes A160, ennesimo esemplare invecchiato così così.

Le Fiat interessano poco

Discorso simile per la Fiat Bravo, terza. Omonima dell’auto degli anni Novanta ma diversa da essa, è uscita di scena nel 2014 e ha lasciato alla 500X il ruolo di vettura media all’interno della gamma, poi integrato con l’arrivo, nel 2016, della Tipo 5 Porte. Al secondo posto ecco la Peugeot 107, prodotta dal 2005 al 2014 per prendere il posto della 106. È stata poi sostituita, dopo quasi 10 anni di carriera, dalla 108, più grande e spaziosa. Nell’usato quest’ultima viaggia sullo stesso budget, motivo per cui i compratori la preferiscono alla 107.

Prima classificata è la Fiat Seicento. Vendutissima nel nuovo (oltre 720mila esemplari in Italia) oggi è molto meno richiesta: è stata prodotta dal 1998 al 2010. All’inizio il nome era scritto in lettere, ma dal 2005 divenne “Fiat 600” in occasione del 50esimo compleanno della storica antenata. È un’auto che si trova, pure in buone condizioni, a prezzi “assurdi” (nel senso di molto bassi)…anche a 500 euro! I giorni medi di permanenza sono incredibili: circa 250.

Ora tocca di tirare le somme. Ebbene, le auto più difficili da vendere sono a prezzo basso, spesso fuori produzione: meno di 6mila euro, in media (tranne la Mercedes A160 e la Ford B-MAX, che viaggiano sui 10.000). Ciononostante, interessano poco agli acquirenti. C’è anche un’altra nota interessante: rispetto, ad esempio, all’anno precedente, le auto che restano più giorni online sono perlopiù della nostra penisola (Fiat), quando, solitamente, la maggior parte di Top similari era occupata da macchina straniere