E chi se lo sarebbe mai aspettato? I fari Porsche avrebbero una funzione insolita: coltivare marijuana! Prego? Sì, avete letto bene. La clamorosa notizia fu lanciata dall’Olanda qualche anno fa, suscitando la curiosità generale, per ovvie ragioni. Una serie di furti aveva colpito i proprietari dei modelli della Cavallina, senza un apparente motivo. In effetti, ci troviamo dinanzi a uno di quei casi dove la realtà supera la fantasia, e di netto.
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Raid di Panamera e Cayenne
Nella fattispecie, le malefatte avevano colpito modelli come Panamera e Cayenne. Invece di accaparrarsi l’intera vettura, i malviventi avevano adocchiato soltanto i fari. Un conto è superare il sistema di sicurezza generale, un altro limitarsi a un componente preciso. I rischi corsi dal punto di vista legale sono di gran lunga inferiori, a fronte di un potenziale guadagno comunque interessante.
Il traffico di sostanze stupefacenti rappresenta un’attività molto remunerativa, perciò la malavita ha deciso ben presto di renderlo uno dei suoi business. Ora vi verrà da chiedere quale sia il nesso tra la droga e le Porsche. I fari ad alta intensità adottati dalla Casa tedesca si rivelano delle lampade per la coltivazione di cannabis quasi perfetta.
Il loro basso consumo energetico, unito all’elevata emissione di luce e calore, giustificava l’ingegnosa trovata. Dei requisiti chiave nella crescita delle piante di marijuana, da qui il sospetto delle Forze dell’Ordine, che avevano nel frattempo intensificato la ricerca dei colpevoli.
Nel giro di pochi mesi si era verificata un’ondata di raid del genere, con oltre 20 veicoli danneggiati o derubati dei fari. Seppur le autorità avessero evitato di suonare il campanello d’allarme, le Forze dell’Ordine avevano favorito l’escalation degli episodi, come riferiva dal Telegraph e documentava pure un video. A favorire le malefatte era la facilità di rimozione delle parti dalle macchine di Zuffenhausen. Bastava, infatti, un semplice cacciavite, della discreta abilità manuale e il compito veniva portato a termine.
Cosa dice la legge
In Olanda il consumo di cannabis non è considerato un reato, sebbene sia proibito in diversi spazi pubblici di molte città. Il possesso, anche di piccole quantità, rimane illegale, sebbene sia perseguito di rado grazie a una politica di tolleranza in vigore a partire dagli anni Settanta. La produzione e la vendita nei famosi coffee shop presenti in parecchie località dei Paesi Bassi sarebbero, invece, puniti dal legislatore; tuttavia, le istituzioni tendono a essere transigenti. La consegna a domicilio è, a ogni modo, vietata.
In Italia, il consumo di marijuana continua a essere una pratica illecita. L’uso personale non fa incorrere in conseguenze di natura penale, al contrario della cessione, della coltivazione e della produzione. Detto ciò, il normatore nazionale ne avalla l’uso a fine terapeutico, con un permesso speciale.
Mettersi al volante della propria auto dopo aver consumato marijuana è una condotta alquanto pericolosa, rea di porre a repentaglio l’incolumità propria (e degli eventuali passeggeri) e degli altri utenti della strada. Contro le sostanze stupefacenti il Governo in carica ha intrapreso una battaglia: se il disegno di legge attualmente discusso in Senato passasse, le pene verrebbero inasprite.