Quella volta che la Ferrari di Alain Delon fu ritrovata in una fattoria

Le modalità - perfetta nelle condizioni, sotto una pila di riviste - con cui venne ritrovata la Ferrari di Delon in una fattoria suscitarono lo stupore generale

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 19 Agosto 2024 09:45

La scomparsa di Alain Delon, giunta nelle scorse ore, devasta il mondo del cinema, di cui è stato un’icona per decenni. Il mix unico di bellezza e carisma proiettati sul grande schermo gli sono valsi un posto nel mito, che conserva ancora oggi, destinato a durare in eterno.

Osannato tanto dai fan quanto dalla critica, nessuno potrà mai dimenticare le splendide performance regalate sul set, ad esempio ne Il gattopardo, insignito anche di una candidatura ai Golden Globe nel 1963. Mentre i media ne celebrano la carriera e la vita privata, torna alla ribalta una storia che lo lega in maniera indissolubile all’ambito dei motori: quella della sua Ferrari 250 GT SWB California.

Le modalità del ritrovamento

Ritenuto all’unanimità un capolavoro estetico e meccanico, il gioiello del Cavallino Rampante, datato 1957, venne ritrovato anni fa in una fattoria francese. Le modalità furono singolari: da anni giaceva sotto pile di riviste, prima di essere battuta all’asta, suscitando l’attenzione di facoltosi collezionisti. Il valore intrinseco della vettura, esaltato dalla storia che lo accompagna, lo rendeva uno dei lotti più ambiti dagli appassionati di auto d’epoca. Quasi mai il Cavallino Rampante ha deluso in termini di qualità, e l’esemplare in questione costituisce una meravigliosa testimonianza del talento nel team.

Compagna di avventure, simbolo di lifestyle e icona di un’epoca, la California scaturì l’interesse generale. Tuttavia, ciò non aveva impedito di generare alcune critiche. Se da un lato l’eccezionale scoperta in un luogo apparentemente abbandonato affascinava e incuriosiva, dall’altro sorgevano dubbi e perplessità sulla veridicità di certi dettagli.

A molti esperti del settore sembrava, infatti, strano che un cimelio di tale valore sia stato rinvenuto in condizioni tanto buone, con le gomme gonfie e la carrozzeria pulita, nascosta sotto semplici pile di riviste. Da più parti era stata avanzata la teoria di un allestimento studiato ad arte per aumentare l’attesa e il valore dell’asta immobiliare.

Che lo abbiano fatto o meno di proposito, il racconto, degno di uno degli avvincenti lungometraggi aventi Deloin come protagonista, contribuì a suscitare clamore e, quindi, una pioggia di richieste. Oltre alla produzione in sé, i particolari portati alla conoscenza comune furono di sicuro appeal.

Record infranto

La casa d’aste Artcurial, interpellata nella cessione dei beni di Roger Baillon (un imprenditore del settore autotrasporti), stimò il valore della Ferrari di Alain Delon in circa 12 milioni di euro. Comunque, gli esperti prevedevano che il prezzo finale avrebbe superato questa cifra e con largo margine, facendo a pezzi ogni precedente record per una California. Ed è quanto accadde, giacché passò di mano per la bellezza di 16,3 milioni di euro.

Alla notizia Delon avrebbe reagito rammaricandosi di non averla conservata. Dopo averla acquistata dal collega Gérard Blain, la usò due anni sulle strade della Costa Azzurra o di Los Angeles, affiancato da autentiche dive glamour, da Jane Fonda a Shirley MacLaine. Le cifre toccate nel corso dell’asta furono stratosferiche pure in merito agli altri esemplari, tipo la Bizzarrini GT Strada 5300 del 1968. Quotata tra i 550.000 e i 650.000 euro, l’acquirente dovette sborsare 1,2 milioni di euro, un primato personale.