Svelato il mistero della Ferrari F40: ritrovata dopo 24 anni

Dopo 24 anni, il mistero che aleggiava sulla Ferrari F40 è stato finalmente risolto: rubata davanti a un hotel di Monza, il proprietario se l'è vista restituire

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 18 Ottobre 2024 11:20

Carrambà! Che sorpresa. Dopo 24 anni, il fortunato proprietario di una Ferrari si è finalmente potuto ricongiungere alla sua adorata auto, di cui aveva perso completamente le tracce. Purtroppo, i furti sono comuni, basti pensare alla situazione nella nostra penisola, dove, come spesso vi raccontiamo, capita di assistere a scene “al limite del paranormale”.

Tipo un’autentica rimessa abbandonata adibita a deposito illegale. Qualche settimana fa è stato, ad esempio, ritrovato una sorta di bunker a Napoli, riservato ai veicoli sottratti ai legittimi possessori. Sulle condizioni in cui sono state rinvenuti, è meglio metterci una pietra sopra. Del resto, erano mezzi comuni, considerati utili soprattutto per alimentare il mercato nero di ricambi. Tutto il contrario della storia che ci accingiamo a raccontarvi, un invito a non perdere mai le speranze.

Bolide restituito

A distanza di quasi un quarto di secolo, il proprietario di una Ferrari si è visto restituire il bolide. Smaniate dalla curiosità di scoprire quale? Si tratta di uno dei modelli più iconici della Casa di Maranello: la F40. Parcheggiata di fronte a un hotel a Monza nell’aprile del 2000, i ladri avevano fatto perdere le loro tracce, eludendo i controlli della polizia. Con ogni probabilità, erano dei professionisti, data sia la capacità di scardinare il sistema di sicurezza sia di svanire nel nulla. Nonostante l’ovvio dispiacere derivante dalla scoperta, l’appassionato del Cavallino Rampante aveva alleviato i suoi dispiacere con il riconoscimento, da parte della compagnia assicurativa, del valore economico della vettura.

Nel 2024, l’hanno ritrovata in un luogo sconosciuto e riconsegnata al relativo possessore. A quanto pare, l’esemplare non ha subito danni e la quotazione supera il suo valore nel 2000. Un ruolo cruciale lo ha esercitato l’Art Recovery International (ARI), specializzata nel recupero di opere d’arte rubate. In effetti, la F40 può rientrare nella categoria. Perché, ok, mica stiamo parlando di quadri od oggetti simili, ma la cura artigianale riposta dalla Casa automobilistica ne eleva il prestigio.

Christopher Marinello, amministratore delegato, ha scritto su LinkedIn: “Tre gruppi di avvocati, due documenti firmati e una compagnia assicurativa molto felice”. In segno di riconoscimento per l’eccellente servizio svolto dalla sua azienda, a Marinello è stato offerto un giro di prova. E, secondo voi, la poteva mai rifiutare? Certo che no, come lui stesso ha tenuto a precisare.

L’eredità della F40

Lanciata nel 1987, la F40 rappresenta un tributo ai primi 40 anni del Costruttore di Maranello, da cui attinge il nome. È stata, fra l’altro, l’ultima Ferrari approvata personalmente dal “Drake”, prima della sua scomparsa nel 1988. Del design se ne occupò la celeberrima Pininfarina, una garanzia di eleganza e stile. Le linee sono aggressive e un alettone posteriore migliora la stabilità e l’aerodinamica a velocità elevate.

Gran parte delle soluzioni stilistiche, funzionali, avevano il compito di ridurre il peso e aumentare le performance, anziché focalizzarsi sul lusso. In merito ai materiali utilizzati, la scelta ricadde su Kevlar, fibra di carbonio e alluminio, per via della leggerezza. Sotto il cofano, alloggia, invece, un motore otto cilindri da 2.9 litri, in grado di sprigionare una potenza di 478 CV e 577 Nm di coppia motrice massima, tradotti in uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi e una velocità di picco di 324 km/h.