Ferrari Purosangue, contrabbando aggravato: bloccata alla dogana svizzera

A Gaggiolo, nei pressi del confine con la Svizzera, le Forze dell'Ordine hanno sequestrato una Ferrari Purosangue con l'accusa di contrabbando aggravato

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 25 Giugno 2024 10:40

I finanziari del Comando Provinciale di Varese, coadiuvati dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno sequestrato una Ferrari Purosangue al valico di Gaggiolo, nei pressi del confine svizzero. Dal valore di circa 400.000 euro, il bolide di Maranello è stato individuato a bordo di un carrello trainato da una Volkswagen con targa nel Regno Unito. L’insolito mezzo di trasporto e la presenza di una targa svizzera ha scaturito l’attenzione di militari e doganieri, pronte a eseguire un controllo approfondito.

L’auto era stata acquistata il giorno prima: portava la targa svizzera

Dalle verifiche è emerso che l’auto era stata acquistata il giorno prima da un concessionario elvetico e, in barba alle normative in vigore, le era stata apposta una targa svizzera, così da eludere i controlli doganali. Per quanto furba (almeno sulla carta), la strategia non lo è stata abbastanza da farsi beffa delle autorità alla frontiera. Tuttora priva di immatricolazione, la vettura avrebbe dovuto essere regolarmente dichiarata una volta entrata in Italia per il pagamento dei dazi doganali.

Con ogni probabilità l’obiettivo del conducente era di risparmiare. Sostenuta una spesa molto importante presso il punto vendita del Cavallino, credeva di passarla liscia e invece gli toccherà scontare delle sanzioni pesanti, configurandosi gli estremi di contrabbando aggravato.

La persona alla guida del carrello, un cittadino inglese al servizio del proprietario della Ferrari Purosangue, è stato denunciato alla Procura di Varese. Su di lui pendono le accuse di contrabbando aggravato con evasione dei diritti di confine per un ammontare di 238.000 euro, nonché di falsità ideologica. Ma quale fine avrà fatto il “SUV-non SUV” di Maranello? Insieme al carrello adibito al trasporto è finito sotto sequestro e, se l’uomo verrà condannato, potrebbe essere confiscato al termine del processo.

Con l’audace scommessa di aggiungere nel suo listino la Purosangue, il marchio emiliano, emblema del Made in Italy sulla scena globale, ha riscosso ampi successi. Posseduta da star assolute come Cristiano Ronaldo, la praticità abbinata al consueto sfoggio del lusso ha fatto presa sul pubblico. Nel mirino ha il titolo di auto più venduta dell’azienda nel 2024 e, stando ai dati finora raccolti, è la netta favorita.

Contrabbando di auto di lusso: un fenomeno frequente

Il contrabbando di auto di lusso costituisce un fenomeno piuttosto frequente. Le cronache riportano con regolarità casi simili. Sebbene le modalità operative attuate dai furbetti, alcuni stratagemmi sono ricorrenti. Alla pari della Purosangue protagonista della storia, l’apposizione di targhe di Paesi esteri, spesso elvetiche, mira a far eludere i controlli doganali e la tassazione sull’import. In altre circostanze, i responsabili possono tentare di diminuire il valore reale del mezzo, in maniera tale da ridurre l’ammontare dei dazi doganali da corrispondere, in quanto parecchio elevati, alla pari dell’IVA.

Certi esemplari di alta cilindrata, soprattutto quelli di modelli meno-recenti, non rispettano le normative antinquinamento vigenti in determinati Stati, uno dei tanti piani elaborati. Infine, il reato viene talvolta commesso al fine di riciclare denaro proveniente da attività illecite. Le istituzioni competenti in materia sono attive nel contrasto della pratica, mediante accurati controlli e il ricorso a tecnologie avanzate.