Con certi bolidi bisognerebbe adottare la massima prudenza, altrimenti sono guai. Il relitto della Ferrari Purosangue ritratto in Cina è un colpo al cuore, e lo sarà anche per voi, se amate le belle auto. Di quel lussuoso e scintillante SUV svelato alla sua presentazione, è rimasta una fotocopia assai sbiadita nelle immagini emerse in rete.
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Immagini impressionanti
Non faremo una caccia alle streghe del colpevole: è tutto fuorché questo il nostro intento. Oltretutto, come spesso accade con le notizie provenienti dalla Repubblica del Dragone, i dettagli scarseggiano. Ad aver scatenato interesse sono semmai le immagini pubblicate sul web. Nonostante il lavoro eccellente compiuto, al solito, sul fronte della sicurezza dai tecnici di Maranello, la macchina è diventata un ammasso di rottami. Sul serio. Buttateci un occhio e capirete quanto sia vero. Sul manto stradale, giace “inerme” il poderoso dodici cilindri, il mitico propulsore della Casa, una specialità del Cavallino.
A quanto pare, almeno una buona parte della responsabilità è del conducente. Esaltato dall’avere tra le mani un bolide di rara potenza, deve essersi sentito il Lewis Hamilton della situazione. Pensava a testarne i limiti, ma così si è “scottato”, un po’ nello stile di Icaro, avvicinatosi troppo al Sole. Il problema dell’eccessiva velocità su strada è diffuso ovunque nel mondo. Sull’Aurelia un guidatore è stato, ad esempio, “pizzicato” a 216 km/h su un tratto da 90 nelle scorse ore. Uno “show” degno di un Gran Premio di Formula 1, che ha spinto a una sanzione esemplare.
Ora, su una Ferrari, in tal caso una Purosangue, basta lasciare un attimo il piede sull’acceleratore e il powertrain tocca vette altissime. Sulla base di ciò, in Australia hanno deciso di assumere dei provvedimenti, introducendo la patente delle supercar. In Italia l’idea è stata vagliata, senza, però, dei risvolti concreti.
I soldi non sono tutto
Disporre di abbastanza risorse finanziarie dovrebbe essere soltanto un requisito, altrimenti possono accadere delle tragedie. Scongiurate nella disavventura salita alle cronache, grazie alla forza dei social network, una grande cassa di risonanza. L’impatto della Ferrari Purosangue è stato talmente violento da sezionare il veicolo in due parti. Il muso, compreso il motore, si è completamente staccato dal resto della carrozzeria. Un destino crudele per una macchina che incarna il sogno di potenza e lusso di milioni di appassionati.
Sì, lo sappiamo. Ancora continuate a chiedervi come ciò sia stato possibile. Mentre le autorità proseguono le indagini, alcune ipotesi si fanno largo. La strada bagnata, la potenza esuberante del dodici cilindri e forse un eccesso di confidenza dell’automobilista hanno forse contribuito all’episodio. Magari chi sedeva al volante ha disattivato gli evoluti sistemi ausiliari alla guida per provare l’ebbrezza del fondo scivoloso.
Niente modalità “Rain” (pioggia), utile a impedire che i 725 CV di potenza e i 716 Nm di coppia motrice massima mettano in difficoltà l’autotelaio, e il pasticcio è combinato. Il proprietario provvederà a chiedere la riparazione? Un salasso sarebbe da mettere in programma, pari a qualche decina di migliaia di euro. Eppure, può considerarsi una persona fortunata, essendone uscito tutto intero.