Si dice che la linea di confine tra genio e follia sia sottilissima, in alcune occasioni. Se predomini l’una o l’altra, francamente fatichiamo a pronunciarci, nel caso della Ferrari Testarossa 6×6 capace di mandare in tilt il web. Del resto, chi se lo sarebbe mai aspettato di assistere a un veicolo simile? Eppure, grazie alla creatività e all’audacia di Gas Monkey Garage, il curioso esemplare sembra destinato a diventare realtà.
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Una scelta non casuale
Le immagini la ritraggono sulle strade del Texas, in fase di preparazione, con un telaio modificato, in modo da ospitare un asse aggiuntivo e un look aggressivo. Manco a dirlo, tra gli utenti si registra una spaccatura totale nelle opinioni. I più scatenati sono i puristi, che addirittura la definiscono un “vilipendio alla bandiera”. Senza esasperare i toni, bisogna riconoscere l’originalità del progetto, pensato proprio per accendere le discussioni. Nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli, insomma.
Ora vi verrà da chiedere perché, tra gli innumerevoli veicoli selezionabili, la scelta sia ricaduta sulla Testarossa. Il motivo è semplice: la vasta fama guadagnata dal gioiello italiano nei decenni. Siamo, infatti, in presenza di un’autentica icona degli anni Ottanta, entrata nelle simpatie generali grazie soprattutto alle linee inconfondibili e al motore V12. Il cuore pulsante a dodici cilindri va ben oltre le mere performance, radicandosi in una storia, un’identità e una filosofia unici.
Ad adottarlo fu, innanzitutto, il padre fondatore del Cavallino, Enzo Ferrari. Il Drake aveva una visione chiara del futuro delle auto sportive: voleva fossero potenti, raffinate ed esclusive. Il V12 era (e rimane) lo strumento ideale per finalizzare il piano. Associato alle proposte di maggior pregio della gamma, garantisce un perfetto bilanciamento delle masse e una minore vibrazione. Inoltre, a parità di cilindrata, consente di raggiungere regimi rotativi superiori grazie alla disposizione dei cilindri, a beneficio di potenza ed erogazione, più fluida e progressiva.
La silhouette allungata e il design a cuneo della Testarossa la rendono una base ideale per una trasformazione tanto estrema. In aggiunta, la disponibilità delle unità, acquistate da Richard Rawling e impiegate in precedenti progetti cinematografici, ha di certo semplificato l’operazione.
Impresa titanica
Ricavare un mostro 6×6 dalla supercar a due ruote motrici non è un’impresa da poco. Il telaio della produzione originale andrà modificato in maniera sostanziale, al fine di accogliere l’asse aggiuntivo e garantire la rigidità strutturale necessaria. In secondo luogo, occorrerà progettare un sistema di trasmissione capace di trasferire la potenza del V12 a tutte e sei le ruote, ottimizzando trazione e manovrabilità. In merito alle sospensioni, toccherà rivisitarle da cima a fondo, in vista della nuova configurazione. Solo così sarà possibile assicurare un comfort al volante accettabile su qualunque tipologia di terreno.
Infine, l’aspetto della Testarossa riceverà degli interventi radicali. Al di là dell’asse aggiuntivo, potrebbe ottenere dei nuovi parafanghi, un kit aerodinamico più aggressivo e, magari, un roll-bar, per aumentare la sicurezza. In passato, la compagnia ha dimostrato di saper creare opere ambiziose e di notevole impatto. Tra queste ricordiamo la Midas Monkey Corvette, una Corvette del 1968 convertita in una leggendaria Hot Wheels.