Fiat Panda da anni è una delle auto più vendute in Italia. Naturalmente a renderla così appetibile è sempre stato il prezzo. Entry level della Casa torinese, è praticamente l’unica vettura del segmento nella holding Stellantis. Non a caso l’azienda ha di recente preso una decisione davvero particolare su questa vettura. Come tutti sanno, infatti, a breve il Marchio del Lingotto presenterà al mondo la nuova Panda elettrica che sarà un SUV.
Stellantis però, per non perdere quella fetta di pubblico affezionata alla vecchia Panda, ha cercato con un escamotage di riproporsi anche sul mercato delle citycar. In particolare ha portato al battesimo la nuova Pandina. Una vettura che esteticamente è praticamente identica alla Panda che noi tutti conosciamo, ma che si differenzia per alcuni accorgimenti come il logo e gli ADAS aggiunti nell’allestimento.
Indice
Come cambia l’incidenza sullo stipendio in 30 anni
Passano gli anni e cambiano i tempi, l’inflazione corre veloce e rendere certi acquisti sempre più proibitivi. Secondo un recedente studio condotto dalla (Gazzetta dello Sport), anche la Panda sarebbe finita vittima di tutto questo. In particolare i colleghi hanno calcolato il peso che questa vettura aveva sul reddito nel 1991 e oggi nel 2024. Il risultato è stato a dir poco stupefacente.
Rifacendoci agli ultimi dati ISTAT (quelli del 2021), il reddito netto medio di una famiglia in Italia è di 33.798 euro. In quell’anno la Panda era data a listino FIAT al prezzo di 13.900 euro. In virtù di questi dati viene fuori che una famiglia aveva un reddito medio mensile si 2.816,50 euro. In pratica per comprare una Panda c’era bisogno di circa 5 mensilità con un peso sul reddito netto annuale del 41%.
Tornando indietro di 30 anni e precisamente al 1991, dati alla mano di Banca d’Italia, una famiglia poteva contare su un reddito netto familiare medio di 37,2 milioni di lire, quindi 3,1 milioni al mese. All’epoca una Fiat Panda costava 8.936.000 lire (circa 4.600 euro). In pratica una famiglia aveva bisogno di 2,9 mesi per poterla pagare con un’incidenza sul reddito annuale medio familiare di circa il 24%.
C’è un fattore da tenere d’occhio
Insomma una disparità davvero imbarazzante che dimostra come la vita sia diventata da un punto di vista economico molto più complicata rispetto al passato. L’inflazione naturalmente si fa sentire. Inoltre, come sappiamo benissimo, purtroppo in Italia gli stipendi non stanno crescendo allo stesso ritmo degli altri paesi europei mettendo in enorme difficoltà milioni di famiglie. Sui dati enunciati qui sopra però bisogna fare una doverosa precisazione.
Naturalmente il reddito medio degli italiani nel 2021 era gravato dalle conseguenze della pandemia e del lockdown. Ciò vuol dire che la situazione dovrebbe migliorare con un raffronto fatto nelle annualità successive. Vero è però che dopo la pandemia tutto ha avuto un rincaro, quindi non è detto che i dati sopra poi si discostino così tanto. Sta di fatto che da questo raffronto risulta che in 30 anni, l’incidenza dell’acquisto di una Panda su uno stipendio medio italiano, è passata dal 24% al 41%, un aumento di ben 17 punti. La speranza è che nei prossimi anni, in Italia, siano gli stipendi a crescere più che i costi.