Gli anni passeranno anche, ma i miti restano. In occasione dei 30 anni dalla tragica scomparsa di Ayrton Senna, durante il GP di San Marino, il pluricampione iridato Sebastian Vettel gli ha reso un toccante omaggio. Il pilota tedesco ha deciso di rimettersi il casco e di scendere nuovamente in pista per guidare la McLaren MP4/8, la stessa monoposto guidata dal brasiliano nella stagione 1993, prima del passaggio alla Williams.
Indice
In memoria dei due piloti
Prima del GP di Imola, poi vinto da Max Verstappen davanti a Lando Norris e Charles Leclerc, l’ex ferrarista ha effettuato quattro giri su un tracciato a lui ben familiare, avendolo percorso innumerevoli volte nel corso della propria carriera tra Red Bull e Ferrari. Tuttavia, la parata aveva un sapore diverso, difficile da dimenticare. Non ha saputo trattenere l’emozione mentre era al volante, vestito di tutto punto, con uno speciale casco bicolore che per metà riprende il giallo con le fasce verdi e blu della bandiera brasiliana, e per l’altra metà è bianco con l’aggiunta della bandiera austriaca e la scritta “Roland Ratzenberger, 30 aprile 1993”. Oltre a Senna, pure quest’ultimo perse la vita nel medesimo week-end.
Tre giorni prima lo stesso Vettel aveva organizzato un omaggio speciale ad entrambi i driver. In un momento di ricordo assieme ad alcuni suoi ex colleghi di F1, F2 ed F3 ha percorso a piedi un tratto di pista, fino a raggiungere il monumento dedicato a Senna nella famigerata curva del Tamburello. Sempre Vettel ha fatto stampare delle magliette recitanti la scritta “Forever Senna”, a scopo solidale. Il ricavato verrà equamente diviso tra la Fondazione Ayrton Senna e la beneficenza.
“È stato un momento incredibile – ha commentato Vettel -. È stato ovviamente un momento molto difficile ovviamente 30 anni fa, con un weekend orribile. Ricordare Ayrton e Roland è stato emozionante, è così bello vedere così tanta gente che ha provato gioia ed entusiasmo, quando ho tirato fuori le bandiere c’è stato un boato. È stato speciale, ho urlato i loro nomi sotto il casco.
Quel 1° maggio Ayrton aveva la bandiera austriaca in macchina, penso che se guardiamo al cielo possiamo vederli entrambi. La macchina è così bella da guidare, vorrei tornare indietro nel tempo e gareggiare contro quei ragazzi. Penso che il pubblico si sia goduto il rumore, è stato magnifico riportare in pista questi ricordi. Ayrton e Roland, ma certamente Ayrton in particolare, erano due dei veri eroi di questo sport“.
Le tragiche circostanze della scomparsa
Il 1° maggio 1994, durante il settimo giro della gara sul circuito di Imola, Senna stava affrontando il settimo giro della gara, quando subì un incidente alla curva del Tamburello. La sua auto uscì di pista ad altissima velocità (306 km/h) a causa del cedimento del piantone dello sterzo da poco modificato. Non gli fu, però, fatale l’impatto con le barriere, bensì un particolare del puntone della sospensione anteriore destra, staccatosi a causa dello schianto. La passione per la corsa, il talento fuori dal comune e lo spirito competitivo lo hanno consacrato a leggenda dello sport, ammirata da fan e piloti.