Produrre energia pedalando, un sogno rimasto nell’immaginario collettivo forse fin da quando la bici fu inventata. La tecnologia odierna potrebbe aver reso possibile questa idea, o quantomeno la sta facendo diventare più realistica rispetto al passato. Un team di ingegneri lituani sembra sia riuscito nell’impresa di realizzare una cyclette in grado di aiutare concretamente nella produzione di energia elettrica casalinga. Alcuni storceranno il naso, altri avranno ancora più dubbi perché ricorderanno alcuni tentativi che diedero risultati discutibili.
Si tratta di una notizia che ciclicamente compare, la precedente fu nel 2015, e questa di oggi non sarà forse l’ultima. Nel caso della HR Bank, ecco il nome della cyclette lituana, stiamo fin da subito parlando di energia per alimentare elettrodomestici di prestazioni contenute e non frigoriferi o caldaie, per quanto volendo HR sia in grado di farlo.
La cosa interessante è che, rispetto a modelli simili, è possibile collegarla non solo a tanti dispositivi in uscita, ma anche a differenti fonti di energia in ingresso. Lo schermo LCD ci informerà poi dello stato di carica e soprattutto di come la nostra pedalata sta contribuendo a farne salire il livello.
Indice
Esperimenti e precedenti illustri
Tutto ciò ricorda molto il film degli anni ‘70 con Charlton Heston “2022 – I sopravvissuti”, una pellicola di fantascienza distopica dove la sovrappopolazione stava creando una serie di problemi e in cui l’energia casalinga si produceva anche attraverso delle cyclette. Speriamo che prodotti come la HR Bank trovino applicazione in un futuro meno opprimente.
Bisogna dire che per adesso gli esperimenti volti a produrre energia pedalando hanno avuto successo, ma solo perché c’erano tante persone a pedalare. Nel Regno Unito provarono a scaldare l’acqua necessaria per una doccia solo con l’energia generata da una ventina di biciclette all’unisono: il test venne trasmesso all’interno di uno show ed effettivamente riuscì, ma a che prezzo!
Più recentemente, nel 2020, fu la volta di Janne Käpylehto, un inventore finlandese che costruì un sistema per creare elettricità grazie a nove biciclette fisse, al fine di ricaricare una Tesla Model X.
Anche in questo caso l’esperimento diede esito positivo come dimostrato in uno show televisivo finlandese. I nove ciclisti riuscirono a generare oltre 1 kW di potenza in 20 minuti, aggiungendo circa 2 km di autonomia al SUV elettrico. In questo caso il dato interessante è forse però un altro, e cioè che in bici sono stati fatti circa 90 km complessivi, in auto solo 2. Ma questa è un’altra storia.
La cyclette HR Bank
L’ultimo esperimento riguarda la cyclette chiamata Free Electric prodotta dal miliardario indiano Manoj Bhargava. L’idea è praticamente identica a quella di HR Bank, se non per la posizione di pedalata e la mancanza di un’interfaccia utente friendly. Il miliardario tentò di produrre due modelli, uno destinato alle persone più povere e che costava 250 €, un altro più performante e proposto a circa 1200€. Ad oggi però non si hanno notizie di Free Electric, diversamente da HR Bank che invece è già possibile ordinare.
La cyclette lituana del team TukasEV si presenta come uno scatolone rettangolare ed è sostanzialmente un powerbank al quale sono stati aggiunti pedali, manubrio e sella, affinché possa essere ricaricato attraverso il movimento. Dispone di tre ingressi, uno per l’energia muscolare, uno per quella eolica e un altro per quella solare. Le uscite sono invece di più e, oltre a quelle classiche, sono presenti due USB da 5 e 60 W, e una wireless da 10 W per lo smartphone.
La capacità della batteria agli ioni di litio è di 2kWh, ciò significa che può accumulare circa la metà del fabbisogno energetico medio di due persone durante la giornata. Non male!
Quanto serve pedalare per ricaricare
Veniamo adesso alle cose più pratiche. Quanto bisogna pedalare per ricaricare ad esempio un tablet?
Sul sito della start-up sono presenti una serie di indicazioni a cominciare da quanta energia è in grado di produrre una persona pedalando. Fermo restando che il grosso della conversione da energia muscolare a meccanica si perde in calore (ed esistono sistemi che provano ad utilizzarlo), ognuno di noi può mediamente produrre dai 50 ai 300 W/h a seconda dell’intensità di pedalata. Questo, secondo la start-up lituana, significa:
- ricaricare uno smartphone in 15 minuti;
- ricaricare un tablet in 30 minuti;
- ricaricare un laptop in 1 ora;
- cuocere una torta in 2 ore;
Nessuno ovviamente vieta di pedalare di più e immagazzinare ulteriore energia per altri lavori, cosa che tra l’altro ci permette di bruciare un po ‘di calorie.
A differenza di Free Electric è un dispositivo molto versatile e più completo, si può usare in diversi modi e configurarlo a proprio piacimento, ad esempio eliminando la sella per pedalare sotto la scrivania mentre si lavora. Vi si può collegare un tavolino e si può trasportare facilmente grazie alle ruote stile trolley di cui è dotato (sollevarlo non è invece semplicissimo visto che pesa 50 kg).
Interessantissimo il pannello LCD sul quale viene visualizzato il livello residuo di carica, quanta elettricità stiamo producendo, l’intensità a cui pedaliamo e il tempo residuo per portare la batteria al 100%.
Prezzo e conclusioni
Il costo è interessante, non si tratta di un prodotto economico ma sembra essere fatto davvero bene, un dispositivo che può davvero tornare utile in molte situazioni.
Viene proposto a 2.964 euro ed è possibile dilazionare il pagamento con un piano rateale di 36 mesi. Averlo in casa potrà sembrare superfluo, soprattutto se il fine è quello di ricaricare un laptop o uno smartphone che sono poco energivori di loro. Non è così, tutti noi ci rendiamo conto di quanto sia importante avere un sistema alternativo su cui appoggiarsi in caso di guasti o mancanza di corrente e in questo HR Bank ha davvero centrato il punto. Ce la farà a convincere gli acquirenti?