Jean Alesi, cuore di papà: addio alla Ferrari per aiutare il figlio

La cifra guadagnata con la vendita dell’auto, oltre un 1,5 milioni di euro, è servita interamente per far entrare il ragazzo nel team HWA di Formula 2.

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Redazione

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Pubblicato: 9 Giugno 2020 10:15

Un padre è disposto a tutto pur di aiutare il proprio figlio. Così Jean Alesi, ex pilota Ferrari, ha deciso di sostenere la carriera da pilota del figlio Giuliano vendendo un’auto storica del suo garage: una Ferrari F40.

La cifra guadagnata con la vendita dell’auto, oltre un 1,5 milioni di euro, è servita interamente per far entrare il ragazzo nel team HWA di Formula 2.

Jean Alesi ha parlato a Sky Sport della separazione da un pezzo storico come la F40: “Non c’è paragone – ammette – tra l’avere una Ferrari F40 e vedere mio figlio correre. Sono anche vecchio per guidarla”.

Quella Ferrari F40 era davvero uno ricordo unico per il pilota francese. Fu il pilota brasiliano Nelson Piquet ad inserire nel contratto che avrebbe legato Alesi alla Ferrari (1991) una F40 come regalo.

“Nelson aveva già quasi finito la sua carriera, e io ero un amico” racconta Alesi “A quell’epoca era tutto diverso, non c’era agenti dei piloti e Piquet si improvvisò mio manager e scrisse il contratto, anche perché non era facile per un ragazzo come me, che fino all’anno prima lavorava in officina con il papà, parlare di ingaggio e contratti con gente del calibro di Luca Cordero di Montezemolo”.

“Su quel contratto c’era scritto una ‘Ferrari F40’ come regalo da parte della Ferrari. Quando mi mostrò i documenti, dissi: ‘Nelson, non posso darlo al presidente della Ferrari Montezemolo, riderà e prenderà qualcun altro‘. Lui mi convinse e mi ricordo che il presidente lo lesse e poi mi guardò dicendo: ‘Per un giovane pilota sai cosa mettere nel tuo contratto!’”.

Ora quella Ferrari F40 aiuterà il figlio Giuliano a correre, cosa non facile per molti altri piloti a causa della recessione economica prodotta dal coronavirus: “Sarà un disastro per chi corre in F2 e in F3 perché il problema è che è quasi impossibile trovare sponsor. Mi auguro che questa situazione insegni a qualcuno di aiutare i giovani e dar loro speranza e coltivare sogni”.