Marcello Gandini è stato uno dei più geniali e talentuosi designer della gloriosa scuola italiana che ha fatto tremare il mondo. L’universo dell’automobile è stato profondamente segnato dalle creature concepite dalla mente e dalla matita del grande stilista torinese, deceduto a 85 anni pochi giorni fa. Provando a ricordarlo nel migliore dei modi, passiamo in rassegna alcune delle vetture più iconiche e indimenticabili da lui stesso disegnate.
Indice
Lamborghini Miura
La storia di Marcello Gandini è legata indissolubilmente alla carrozzeria Bertone, per la quale ha ricoperto il ruolo di capo del Centro stile per svariati anni. Al timone di questo prestigioso atelier ha instaurato un rapporto privilegiato con Lamborghini, per la quale ha realizzato alcune delle più memorabili sportive di sempre. Il simbolo della sua prolifica produzione è – forse – la Lamborghini Miura, una vettura che ha stravolta il panorama delle supercar.
Presentata al Salone di Ginevra del 1966, la Miura (disegnata in poche settimane) ha lasciato tutti quanti a bocca aperta. Prima di allora non si era mai vista un’auto così schiacciata al suolo e con il motore in posizione centrale. Arrivata sulla scena come una cometa, la Miura ha fatto invecchiare in un baleno tutte le sue concorrenti, da Ferrari a Maserati, che sono dovute correre ai ripari per riguadagnare terreno. La bellissima Miura, chiamata così in onore dell’allevatore di tori da combattimento Don Eduardo Miura Fernandez, inizia la dinastia delle vetture della Casa emiliana dedicata alla tauromachia. Un pezzo unico ed eterno.
Lamborghini Countach
Un’altra fascinosa e spumeggiante supercar disegnata da Gandini, firmata dalla carrozzeria Bertone, sempre per Lamborghini. La Countach, che è un’esclamazione di stupore in dialetto piemontese, è planata sulla terra agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso, con la dirompenza di un’astronave. Anche in questo caso, non si era mai visto un oggetto simile, tanto audace e sfrontato, con le sue linee tese, affilate e cattive.
Estrema, larga, vistosa, eccentrica. Lascia senza fiato. Poi, il suo tratto distintivo: le portiere che si alzano verso il cielo, un vezzo che diventa un marchio di fabbrica di Lamborghini e di conseguenza icona mondiale. Avrà una carriera lunga e prospera. Simbolo di un’era veloce e colorata.
Lancia Stratos
Marcello Gandini è stato il papà di alcune delle più leggendarie supercar italiane, alla quale si iscrive con merito e forte personalità anche la Lancia Stratos. Nata per competere nei rally intorno alla metà degli anni ’70, la sportivissima di Lancia possiede le stimmate delle più nobili fuoriserie. Una linea seducente e ammaliante come una diva del cinema, ma altrettanto cattiva e determinata a centrare la vittoria sporcandosi tra fango e ghiaia.
La piccola Lancia, con la sua linea affilata e vagamente a cuneo, farà incetta di vittorie a livello globale, con tre titoli mondiali rally centrati consecutivamente. Un gioiello, tra l’altro, con motore Ferrari V6. Fu la prima vettura ad adottare un motore del Cavallino Rampante, senza essere figlia della fabbrica di Maranello.
Alfa Romeo Montreal
Un’altra particolare vettura firmata da Gandini, sempre per Bertone, è senza dubbio l’Alfa Romeo Montreal. Una supercar nata per partecipare all’Expo del 1967 proprio a Montreal, in Canada. La Casa di Arese venne invitata per mostrare al mondo un’auto che fosse in grado di stupire e cavalcare il futuro con grande personalità. I vertici del Biscione si assicurarono la collaborazione di Gandini e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Osservando la Montreal si notano tutti i tratti distintivi della mano del designer torinese, con qualche particolarità in più, come le alette retrattili (a mo’ di veneziana) dei gruppi ottici all’anteriore. Grazie al possente motore a 8 cilindri, la Montreal è considerata una “muscle car” all’italiana.
Renault 5 firmata da Marcello Gandini
Nel vasto catalogo di auto indimenticabili di Marcello Gandini potrebbe risultare strano citare la Renault 5, detta anche Supercinque. La popolare vettura francese (tornata in tempi moderni in versione elettrica), è il simbolo della versatilità del geniale designer torinese, che ha spaziato dalle auto esclusive a quelle ultra popolari.
Per sostituire la R5, nel 1984, Gandini disegnò la nuova versione confermando i connotati della progenitrice, inserendo degli elementi più moderni e accattivanti. Il risultato fu così apprezzato che il Presidente della Repubblica francese del tempo, Mitterand, si complimentò in modo sincero con l’italiano.