Compra una Lamborghini per noleggiarla, gliela rubano subito: la ritrova, sembra un film

Un furto orchestrato aveva fatto sparire la supercar. Ma Mark McCann non si è arreso, e otto anni dopo, la sua Lamborghini è tornata a casa

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 16 Giugno 2025 16:30

Di storie assurde il mondo dei motori ce ne offre a bizzeffe.  Ma quella riguardante questa Lamborghini verde smeraldo ha dell’incredibile. Un pot-pourri di elementi forti: truffatori internazionali, bolidi, aeroporti, investigazioni tra Europa e Asia e, ovviamente, tanto denaro. Ma stavolta è tutto vero. E il finale è degno di una saga a lieto fine (più o meno).

Le vicissitudini cominciano nel 2016, quando Mark McCann, noto YouTuber britannico, decide di investire nel business delle supercar a noleggio. Insieme a un socio, Mo, acquista una Lamborghini Huracán Spider per la cifra di oltre 200.000 sterline. In euro: circa 235.000. Una belva da pista, con il fascino della decappottabile e il rombo da far tremare le vetrine. Obiettivo? Affittarla ai clienti giusti e far fruttare l’investimento. Per un po’ tutto fila liscio. La Lambo fa gola. Poi, un giorno, si presenta un cliente interessato a noleggiarla per un intero mese. Sarà l’inizio dei guai.

Sparita nel nulla

Passato qualche giorno, i due iniziano a insospettirsi. Il localizzatore GPS dell’auto non dà segni di vita. La posizione resta fissa da ore all’aeroporto di Heathrow. Così decidono di andare a controllare di persona. Quanto scoprono li lascia di sasso: la loro Lamborghini è stata imbarcata su un volo per la Thailandia. Letteralmente rubata, spedita all’altro capo del mondo.

Inizia allora una vera e propria caccia internazionale. Mark manda due colleghi a Bangkok con un’unica missione: ritrovare la Huracán. Dopo giorni di ricerche, eccola lì: una Lamborghini identica alla loro, in vendita in un autosalone della capitale thailandese. Ha una nuova carrozzeria, targa straniera e documenti apparentemente regolari. Ma loro lo sanno: è la stessa vettura. Provano a spiegarlo alla polizia locale, ma vengono liquidati in fretta: “I documenti sono in regola, quindi l’auto è legale qui”. Se solo fosse vero.

Finale con rivincita

Con pazienza alla fine qualcosa si muove: un’indagine internazionale svela che oltre 30 mezzi di lusso erano stati rubati nel Regno Unito e inviati in Thailandia tramite finanziamenti truccati e documenti falsi. Un vero e proprio traffico di supercar, orchestrato da professionisti del crimine. Ed è così che la Lamborghini verde torna a casa. Più di 15.000 miglia in più sul contachilometri. Eppure è ancora in ottime condizioni, segno che chi l’ha guidata nel frattempo sapeva bene cosa aveva tra le mani. Trascorso tutto quel tempo, Mark decide di non vendere la macchina. Se l’è tenuta. E come dargli torto? Ritrovare una Huracán Spider (amata pure dalla medaglia d’oro olimpica Marcell Jacobs) otto anni dopo, in un altro continente, e in uno stato ancora eccellente ha i connotati dell’impresa.

La sua storia è finita su tutti i giornali del settore, è diventata materiale da video virali e acceso l’attenzione su un tema spesso sottovalutato: il traffico internazionale di auto di lusso. Una rete sommersa, ma molto attiva, spesso in grado di far sparire vetture da sogno come se nulla fosse. Il lieto fine, a Mark, non glielo porta via nessuno. Una vittoria personale, contro ogni ostacolo e previsione. Finalmente può tornare ad ammirarla in garage.