Aggiungere alla propria collezione di automobili una Lamborghini Huracán Performante è un sogno che si avvera. Almeno, questo avviene di solito, perché le eccezioni esistono, delle storie ai ‘confini della realtà’. Una delle più clamorose emerse alle cronache, che sta facendo parecchio discutere oltreoceano, riguarda Anthony Aquilino, un appassionato di supercar residente a Manhattan, New York.
Indice
Un’inesauribile fonte di problemi
Suo malgrado, la vettura costituisce un’inesauribile fonte di problemi. Niente, però, da attribuire direttamente alla Casa del Toro, nota anche per adottare i massimi controlli della qualità. Il pomo della discordia verte semmai sul rombo del motore. Già, il ‘ruggito’ della belva, capace di attribuire un tocco di personalità ulteriore al bolide, a cui i fan della compagnia tengono parecchio. Talmente sono accomunati da un legame viscerale da spingere gli ingegneri a sviluppare un suono artificiale.
Aquilino si è ritrovato a dover pagare una multa salata, accusato di provocare troppo rumore con la propria Lamborghini. La cosa può anche accadere, ma di solito avviene dopo aver sottoposto il veicolo alle cure degli elaboratori. Invece, qui la macchina è completamente originale, uscita direttamente dalla fabbrica di Sant’Agata Bolognese. Nessuna modifica, nessun componente aftermarket.
Superati i limiti dello SLEEP Act
Eppure, la ‘melodia’ suonata dal V10 ha superato i limiti imposti dal nuovo SLEEP Act di New York, una legge volta a ridurre l’inquinamento acustico in città. La sanzione iniziale di 800 dollari potrà anche sembrare una cifra modica se in garage hai una Lamborghini. Ma l’importo sale con la recidiva: a 1.700 dollari la seconda volta, a 2.700 dollari la terza e così via.
“Se i residenti sono infastiditi dal rumore e la città vuole fare qualcosa per fermarlo, non ho nulla da obiettare”, ha detto Aquilino al New York Post. “Sono in disaccordo se vogliono multare un’auto che non è stata modificata. Ho preso la multa quando stavo rallentando e salendo per la 41st Street. Quindi la velocità non c’entra niente”.
Circa sei settimane dopo la multa, sicuro della legalità della sua auto, ha portato la sua Lamborghini in concessionaria, affinché una perizia certificasse l’assenza di modifiche non autorizzate. Con il documento in mano, si è sentito pronto ad affrontare la disputa legale.
“Aquilino non ha ‘causato o permesso’ che il suono totale del veicolo superasse i limiti di rumore”, si legge nella causa, “poiché non ha modificato il veicolo in alcun modo e ha guidato il veicolo in maniera ordinaria e ragionevole”.
La risposta dell’amministrazione comunale
Il contenzioso ha sollevato un dibattito sulla nuova legge, promossa dal consigliere comunale Keith Powers. Che, in un primo frangente, aveva dichiarato: “Stiamo perseguendo coloro che stanno potenzialmente utilizzando un veicolo illegale, uno modificato, che stanno facendo parecchio rumore”.
Tuttavia, in seguito ha affermato che le telecamere puniranno ogni mezzo rumoroso, a prescindere dalle modifiche. “Il codice del rumore di New York City, che stabilisce il limite legale per il rumore nei cinque distretti – ha confermato il Dipartimento per la protezione ambientale della città -, si applica a tutti i veicoli a motore, siano essi modificati o meno”.