Motore ipersonico: da Roma a New York in meno di un’ora

Da Roma a New York in 55 minuti: ciò che oggi resta una chimera, presto potrebbe non esserlo più, con il motore ipersonico dell'azienda texana Venus Aerospace

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 17 Ottobre 2024 09:30

Un viaggio da Roma a New York in soli 55 minuti? Forse non sarà più fantascienza, grazie all’arrembante Venus Aerospace, una società texana impegnata nello sviluppo del motore ipersonico. Le prestazioni dichiarate demoliscono qualunque standard raggiunto dall’uomo fino ai giorni nostri. L’obiettivo è volare a Mach 6, una velocità equivalente a sei volte quella del suono. Se venisse portato a termine, il mondo dell’aviazione andrebbe incontro a una rivoluzione. La riuscita dell’impresa ci permette di muoverci tra continenti in tempi impensabili fino a oggi.

Il cuore del progetto

Il cuore del progetto è un motore chiamato VDR2 (Venus Detonation Ramjet 2000 lb Thrust Engine), una tecnologia rivoluzionaria che promette di farci viaggiare a oltre 7.000 km/h. Sul come sia possibile raggiungere una velocità tanto straordinaria, la risposta sta nel principio della detonazione rotante.

A differenza dei comuni propulsori, che richiedono carburante in maniera costante, il VDR2 sfrutta esplosioni controllate e cicliche per generare spinte potenti e costanti. Non solo aumenta la velocità, ma il metodo sviluppato migliora pure in modo considerevole l’efficienza energetica. Stando alle prime informazioni rilasciate dal team di progettisti, il velivolo saprebbe librarsi a un’altitudine incredibile, superiore ai 30 km, ben sopra le rotte commerciali abituali.

L'obiettivo del motore VDR2 è di raggiungere la velocità Mach 6
Fonte: Ufficio Stampa Venus Aerospace
Il motore VDR2 di Venus Aerospace raggiunge una velocità di sei volte superiore a quella del suono

“Questo motore rende l’economia ipersonica una realtà”, afferma il co-fondatore di Venus Aerospace, Andrew Duggleby. La compagnia punta a testare il motore entro il 2025, aprendo il varco a una nuova era. In vista dell’evento, Eric Briggs, Chief operating officer di Velontra, un’altra società coinvolta nel progetto, ha dichiarato: “Non vediamo l’ora di lavorarci ancora più in profondità, di far volare il primo esemplare e in definitiva di perfezionare un concetto di motore che finora è esistito perlopiù nei libri di testo, ma mai come unità di produzione”. Tuttavia, la sfida non è solo tecnica: portare la tecnologia in questione sul mercato richiede, infatti, pure un ripensamento radicale della sicurezza e dell’economia del volo.

I problemi da risolvere

Il primo problema è garantire che un velivolo così veloce non comporti rischi per i passeggeri. Specie a certe latitudini, il calore generato dall’attrito con l’aria è, infatti, estremo, e le sollecitazioni strutturali sono spesso di gran lunga maggiori rispetto ai voli convenzionali. Inoltre, l’energia necessaria per conseguire e mantenere tali velocità pone delle serie domande sulla sostenibilità. Spetterà a Venus Aerospace dimostrare che il motore ipersonico non costituirà un lusso per pochi, bensì una soluzione accessibile, senza pesare troppo sull’ambiente o sui costi di gestione.

Guardando indietro, possiamo ricordare il Concorde, l’aereo supersonico che collegava Europa e America in circa tre ore. Nonostante fosse un successo tecnologico, non ha mai conseguito una vera sostenibilità economica. Gli elevati costi di gestione, uniti alle preoccupazioni sul fronte della sicurezza, hanno fatto naufragare il progetto nel 2003. La sua storia costituisce una lezione preziosa: la velocità non è tutto. Affinché abbia successo, un velivolo, oltre che rapido, deve rivelarsi sicuro, economico e sostenibile. Ne è consapevole Venus Aerospace, la quale sta cercando di creare un motore ipersonico inattaccabile. Anche se il VDR2 dovesse rivelarsi inadeguato per il trasporto passeggeri, avrebbe, comunque, del potenziale a livello militare o nel trasporto merci.