Lungo i viali assolati di un albergo a Calcutta, in India, tra il brusio del traffico e il vociare della gente, vi immergete nella cultura locale. Un’ombra di lusso decaduto si staglia nel cortile di un vecchio hotel. Un relitto di opulenza che “narra” la storia di un uomo caduto in disgrazia: la Rolls-Royce Phantom VII del truffatore Gautam Kundu. In passato simbolo di ricchezza sfrenata e potere assoluto, il veicolo giace ora mesto sulla strada, vittima della rovina del proprietario.
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Un impero immenso basato sulla menzogna
C’è stato un momento in cui la fama di Kundu riecheggiava nella capitale. Due caratteristiche lo identificavano: la scaltrezza e la mancanza di scrupoli. Attraverso una serie di astute strategie messe in atto a discapito dei poveri malcapitati di turno, era riuscito a creare e accumulare delle enormi ricchezze. In totale, possedeva 23 hotel, 150 auto, 1.000 acri di terra, sette emittenti TV, una catena di gioielleria, una casa di produzione cinematografica e parecchie ville lussuose. Le fortune erano, però, basate su un elaborato schema di raggiri che lo ha portato all’arresto nel 2015.
Rilasciato sette anni dopo, non ha saputo recuperare ogni oggetto di valore, compresa la Rolls-Royce Phantom VII. Dal momento della cattura, il modello britannico è rimasto parcheggiato nel piazzale dell’albergo, un monito silenzioso di quel che accade a commettere certe azioni. Tante vite sono state segnate dalle malefatte del facoltoso malvivente, capace con furbizia di mietere vittime a ripetizione.
Nessun ripensamento, nessun segno di pentimento aveva palesato, fino alla cattura da parte delle Forze dell’Ordine. Senza badare ai danni arrecati, amava sfoggiare uno stile a dir poco sfarzoso, e il senso di onnipotenza si era impadronito di lui. Per conferirsi una certa aura di importanza, e ottenere il rispetto delle persone, adorava presentarsi a bordo di bolidi straordinari, dal valore quasi inestimabile. Le numerose prove raccolte lo hanno inchiodato in modo definitivo, mettendolo davanti alle sue responsabilità.
Il meglio dell’epoca
Dotata di un motore a benzina V12 da 6.75 litri, la Rolls-Royce Phantom VII era in grado di sprigionare 460 CV e 720 Nm di coppia motrice. In abbinamento, montava una trasmissione automatica, un’ovvietà oggi, molto meno ieri, fatta eccezione gli Stati Uniti. Maestosa nelle linee, racchiudeva il meglio dell’epoca, il primo prodotto dalla Rolls-Royce in seguito alla sua acquisizione da parte del BMW Group. Lanciata nel 2003 (e “pensionata” nel 2017), i progettisti optarono in favore di una carrozzeria a tre volumi, elegante e imponente, arricchita da una griglia anteriore distintiva. Pelle, legno e tappeti in lana d’agnello sono solo alcuni dei materiali di altissima qualità impiegati come rivestimento degli interni, tripudio di lusso e raffinatezza, sullo stile del capolavoro su misura Syntopia.
Il sopra citato “cuore pulsante” è opera di BMW, come il telaio in alluminio. Dal punto di vista tecnologico, vanta un sistema di sospensioni pneumatiche adattive, un impianto di infotainment all’avanguardia e una suite completa di funzioni di sicurezza. Il veicolo di base, tipo quello appartenuto in precedenza a Kundu, costava circa 400.000 euro; tuttavia, le versioni più esclusive e ricercate sfondavano il muro del milione di euro.