L’8 e il 9 giugno si tornerà in urna. Alla pari degli altri Paesi Ue, i cittadini dovranno indicare i loro nuovi rappresentanti all’Europarlamento. In 3.700 Comuni, compresi 27 capoluoghi di Provincia, toccherà prendere una posizione. E in occasioni così importanti, pur di farsi pubblicità, si è disposti a tutto. Noto per le sue intemperanze in televisione, Vittorio Sgarbi concorrerà con Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni.
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Largo al meglio del repertorio
Il critico d’arte e personaggio dello spettacolo battaglierà contro tanti candidati, con un vantaggio: il forte seguito riscosso pure sui social, dove, soltanto su Instagram, conta ben 630.000 followers. Gli sarà sufficiente a spuntarla? Di sicuro, lui ci crede ed è pronto a spiegare il meglio del proprio arsenale, compreso giocare su una sua vecchia battuta, un’invettiva talmente iconica da diventare quasi uno slogan, una cifra distintiva.
Lo avrete magari già intuito, trattandosi dell’espressione “capra” sdoganata nei diverbi verbali sul piccolo schermo. Trasformata addirittura in un libro, il “Diario della Capra” di Baldini e Castoldi, vi ricorre di nuovo per quella che è stata da egli ribattezzata “capramobile”. “La “capramobile” si è messa in moto – recita l’intervento -. Elezioni Europee 2024. Sono candidato nella lista di “Fratelli d’Italia” nella Circoscrizione Italia Meridionale: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria)”.
“Agghindato” ad hoc, il mezzo adottato è uno dei veicoli commerciali maggiormente riconosciuti e riconoscibili sul mercato, il Ford Tourneo. Disponibile in varie configurazioni, con diverse lunghezze e posti a sedere, promette di soddisfare differenti esigenze, grazie soprattutto alla comodità degli spazi interni.
I sedili posteriori possono essere ripiegati o rimossi, il che dà una grande libertà di scelta per il trasporto di passeggeri e bagagli. Inoltre, la capacità di traino è ragguardevole: fino a 1.500 kg in caso di rimorchi frenati (750 kg con rimorchi non frenati). I numerosi vani portaoggetti e gli scompartimenti consentono di riporre tutto il necessario e le tecnologie sofisticate ne elevano il valore globale.
Le origini di “capra”
Le origini di “capra” risalgono agli anni Ottanta. Mentre muoveva i primi passi nei salottini TV, assiduo ospite del Maurizio Costanzo Show, Vittorio Sgarbi seppe subito farsi notare. I modi schietti e l’atteggiamento ribelle a qualsiasi protocollo gli valsero presto dei forti consensi.
Un episodio determinante avvenne il 23 marzo 1989, quando una docente, entrata in rotta di collisione con lui, lo apostrofò “asino poetico”. Di rimando, Vittorio Sgarbi la ricoprì di insulti. Esplose letteralmente, in preda alla collera totale: le “licenze” prese gli costarono una multa di 60 milioni di lire. A quel punto, dovette cambiare, individuare dei modi curiosi e creativi per non ricadere negli stessi guai.
Nel corso del tempo, la celeberrima esclamazione ne è diventata il “marchio di fabbrica”. Sul significato attribuitovi, Sgarbi ha spiegato di averla usata in riferimento a molte persone che potrebbero trarre beneficio dall’essere istruite. L’epiteto gli ha permesso di riscuotere un certo successo tra i giovani, che spesso lo fermano per strada e vogliono sentirselo dire. Su IG posta di frequente anche delle foto in compagnia degli ovini: non poteva che rispolverarla in vista della campagna elettorale.