La corsa alle terre rare, un gruppo di minerali fondamentali per la realizzazione delle batterie delle auto elettriche, continua con la Cina che, in questo momento, rappresenta un punto di riferimento del mercato. Per il futuro, però, le cose potrebbero cambiare, almeno per gli Stati Uniti dove è stato scoperto un giacimento praticamente infinito di minerali. Gli USA, quindi, potrebbero aver trovato la soluzione ai problemi di approvvigionamento. Tutto ruota intorno a un progetto in corso in Wyoming che potrebbe rappresentare un vero e proprio punto di svolta per tutto il settore nel corso dei prossimi anni.
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Un mercato difficile
Il mercato delle terre rare, in questo momento, è molto complicato. I minerali per le batterie delle auto elettriche sono molto richiesti e, soprattutto, servono per realizzare componenti anche per altri prodotti, come gli smartphone. La richiesta, quindi, è sempre molto alta e per i produttori di batterie è fondamentale assicurarsi una fornitura costante e senza interruzioni di terre rare in modo da poter garantire di raggiungere i target di produzione. Gli USA, in questo momento, importano il 74% delle terre rare necessarie al proprio fabbisogno e il mercato è controllato quasi interamente dalla Cina, da cui arrivano circa il 95% delle forniture. Le cose, però, potrebbero cambiare molto presto. Nel frattempo, anche in Italia è partita la caccia alle terre rare mentre si avvicina l’addio alle auto benzina e diesel.
Un giacimento infinito
La scoperta è stata fatta da American Rare Earths. L’azienda ha iniziato un progetto di ricerca di terre rare in Wyoming nel mese di marzo del 2023. Secondo le prime informazioni, emerse in questi giorni, dopo oltre un anno di attività, il giacimento di terre rare sarebbe molto più ricco del previsto e potrebbe essere sufficiente a risolvere i problemi di approvvigionamento degli Stati Uniti. Il progetto si basava su stime che prevedevano la possibilità di trovare un buon quantitativo di risorse, senza, però stravolgere più di tanto l’attuale assetto del mercato.
I ricercatori, però, sono riusciti a trovare una vera “miniera d’oro” di terre rare, con oltre 2 miliardi di tonnellate che potrebbero essere estratte per andare a sostenere l’industria americana. Come sottolineato da Don Schwartz, CEO di American Rare Earths, al momento solo il 25% del giacimento è stato scavato e i margini di crescita potrebbero essere ulteriori. I primi mesi (anche grazie a nuovi finanziamenti) potrebbero essere fondamentali per il futuro del progetto che potrebbe cambiare le carte in tavola nel settore della produzione di batterie per auto elettriche.
Sarà necessario del tempo, per passare da una fase di scavi e ricerca a una fase di sfruttamento del giacimento, ma, in ogni caso, questa scoperta potrebbe consentire agli USA di ridurre, in modo drastico, la dipendenza dalle importazioni dall’estero di terre rare. Per le aziende produttrici di batterie, per auto ma anche per altri settori dell’industria, ci sarà, quindi, la possibilità di sfruttare forniture costanti e, probabilmente, con costi più contenuti. Per l’economica americana, invece, il “sogno” è quello di ridurre i legami e, almeno indirettamente, danneggiare l’economia cinese. Staremo a vedere quanto tempo ci vorrà prima che le terre rare del Wyoming inizino a giocare un ruolo determinate sul mercato.